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Trovato il punto debole del virus influenzale: un passo verso il vaccino universale

Il virus dell’influenza non è più invulnerabile. Un anticorpo umano è in grado di neutralizzare il diffondersi della malattia.

<h1>La scoperta che rivoluzionerà il futuro</h1>
L’epidemia influenzale è sempre più aggressiva e a farne le spese sono anziani e bambini. La scorsa stagione si sono registrati oltre 8 milioni di contagi, con quasi 200 deceduti ed 800 ricoverati in strutture ospedaliere. Tuttavia, pare accendersi una speranza per il futuro. Una ricerca condotta dalla Vanderbilt University, in collaborazione con l’Istituto Scripps, finanziata dai National Institutes of Health degli Stati Uniti attraverso il Naiaid (Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive) e pubblicata sulla rivista Cell, ha evidenziato la straordinaria capacità di un anticorpo umano, il FluA-20, di contrastare l’influenza. Dopo attente analisi della struttura, ne è derivato che il FluA-20 è in grado di legarsi ad una parte di una proteina, l’emoagglutinina, che il virus utilizza per invadere le cellule sane ed infettarle. Tale proteina permette al virus di trasformarsi nel tempo, rendendo necessario la messa a punto di un vaccino antinfluenzale differente di anno in anno. L’anticorpo è stato isolato da un individuo che in passato si era sottoposto più volte a diversi vaccini antinfluenzali, ed è capace di arrestare l’infezione definitivamente. Il FluA-20 è stato testato finora solo su alcuni esemplari di topi da laboratorio. I roditori, esposti a quattro ceppi dell’influenza di tipo A, sono risultati immuni al contagio.

<h2>Un passo importante verso il vaccino universale</h2>
I risultati della ricerca condotta dal gruppo di James E. Crowe e da Ian A. Wilson sono stati accolti con grande entusiasmo. Con questa scoperta, i ricercatori hanno compiuto un passo molto importante verso la formulazione di un vaccino universale antinfluenzale, in grado di neutralizzare tutti i ceppi. La capacità dell’anticorpo umano FluA-20 di legarsi in maniera stabile alla parte tondeggiante dell’emoagglutinina, in un sito considerato fino a qualche tempo fa invulnerabile ed inaccessibile, aumenta l’ottimismo generale. Bloccare una delle due proteine responsabili dell’influenza, consente di fermare il virus in tempo, impedendone la diffusione.