Droni e cobot sono sempre più parte della nostra quotidianità, perché le macchine aiutano l’uomo nei suoi lavori più faticosi e noiosi, permettendogli di dedicarsi a compiti ad elevato valore aggiunto.
Si sta già parlando di agricoltura 4.0, con tecnologia, software, algoritmi e robot in campo. Tutto è mirato a ottenere minori sprechi e una rendita alta dei raccolti, creando nuovi professionisti e modificando per sempre la figura dell’agricoltore.
Informatica al servizio dell’agricoltura
Una volta per coltivare i campi servivano braccianti e fatica, poi sono arrivati i trattori e tutto è cambiato. Adesso si utilizzano droni ed elettronica per monitorare la velocità di crescita e la presenza di malattie con un’indagine ottica.
I software gestionali permettono raccolti ad elevato rendimento in base ad una stima della qualità della crescita delle piante e dell’andamento delle precipitazioni, ottimizzando l’erogazione di acqua.
I droni sono pronti per affrontare il volo sui campi con i loro sensori e fornire agli agricoltori le informazioni necessarie. Molto spesso si tratta di coprire superfici di decine di ettari più volte la settimana.
Al momento quattro aziende su 100 hanno accesso alla sperimentazione, ma il Ministero per le Politiche Agricole vorrebbe arrivare a 10.
Università e imprese agricole
La Provincia di Siena in collaborazione col Santa Chiara Lab dell’università e alla fondazione MPS è avanti nelle sperimentazioni per l’agricoltura di precisione. Già i vigneti approfittano dei risultati e si sta entrando nella fase di sperimentazione per oliveti e cereali.
I droni stimano umidità, pioggia, acidità dell’acqua e altri parametri e forniscono tutti i dati per ottimizzare la strategia e il Siena Foodlab si sta proponendo come modello da esportare nel mondo.
Con l’orizzonte di 9 miliardi di abitanti per il 2050, dover calcolare con accuratezza quanti raccolti servono e come ottenerli è fondamentale per mantenere l’equilibrio.
La tendenza che vede la classe media in crescita e quindi un bisogno crescente di garantire agli agricoltori la possibilità di fornire cibo per tutti, perché sono la base su cui poggia l’economia.
Sono stati aperti anche i corsi di laurea in Agribusiness per formare nuovi professionisti, in grado di gestire un mercato che richiede sempre più prodotti.