Italia

“Ultimo treno utile” Renzi fissa gli obiettivi del Governo per i prossimi 1000 giorni

Il Premier è intervenuto alla Camera in un discorso volto a rilanciare l’azione dell’esecutivo e a fissare i punti cardine del programma che, nelle intenzioni sue e dei Ministri, dovrebbe in mille giorni far svoltare il Belpaese. Renzi ha usato toni quasi ultimativi, affermando che i mille giorni che il Paese ha davanti sono l’ultimo treno utile per rimettersi in carreggiata.

Renzi ha spiegato il motivo del suo intervento affermando di sentire come un obbligo quello di far presente dove lui e l’esecutivo vogliono condurre l’Italia. Il Premier ha fissato la scadenza della propria azione riformatrice al 2018, ponendo però l’accento che se non vi dovesse essere modo di fare le riforme non sarà un problema tornare subito alle urne, perchè:

“L’obiettivo non è quello di tenersi strette le poltrone”.

Il Premier ha rivendicato quanto di buono fatto in questi primi sei mesi alla guida del Paese, affermando che si è arrestata la caduta della nostra economia. Tuttavia ha esplicitato come non basti quel che è stato fatto e come ora il secondo step debba concretizzarsi nel far tornare l’Italia a crescere. Sulle riforme ha mostrato di non essere pentito del fatto di aver deciso di coinvolgere Berlusconi e Forza Italia, perchè questa era a suo dire l’unica strada percorribile  per far uscire il Paese da 20 anni di scontro continuo.

Quindi il Presidente del Consiglio premier, spostatosi al Senato, ha ripreso il discorso sulle riforme, affermando che queste sono necessarie per non metterci mani e piedi “nelle mani di chi governa a Bruxelles“. Quindi ha elogiato i Senatori per aver dato l’esempio, con la riforma che elimina il Senato elettivo: un segnale al Paese di come la classe politica voglia essere in prima linea nel fare i sacrifici necessari per far ripartire l’Italia.

In merito ai provvedimenti economici del governo, Renzi ha ammesso che il bonus di 80 euro non ha portato quella sferzata ai consumi che ci si attendeva, ma ha rivendicato come quel provvedimento sia stato e sia un primo passo di una strategia che l’esecutivo porterà avanti nei prossimi mesi. Sulla legge elettorale ha fatto presente come sia necessario approvarne una nuova e che:

Saranno ascoltate le proposte di tutti, ma i punti cardine non verranno modificati“. Quindi ha smentito la tentazione di voler andare ad elezioni anticipate, affermando “che se per me personalmente potrebbe essere vantaggioso, non lo sarebbe però per gli Italiani“.

Quindi, a sorpresa, è arrivata una sorta di annuncio di abrogazione dell’articolo 18 che ha subito innescato la polemica con le forze sociali. Renzi ha, infatti, affermato che:

A fine legislatura il diritto del lavoro così come lo conosciamo oggi non potrà più esistere” e che ” il Governo pur rispettando le prerogative parlamentari sarà pronto ad agire per decreto al fine di modificare le attuali normative sul lavoro“.

Sulla riforma della giustizia ha invitato tutte le componenti, politica e Magistrati “ad archiviare gli scontri ideologici che hanno caratterizzato la storia recente del Paese“, ribadendo come l’indipendenza delle toghe non sia in discussione e ponendo l’accento su come la questione delle ferie dei Magistrati sia si marginale, ma comunque da affrontare, “perchè un mese e mezzo di vacanza non è accettabile“.

Quindi è arrivata una stoccata a quelle Banche internazionali che vedono l’Italia in bancarotta, Banche che secondo il premier:

Sono le stesse che si sono salvate grazie ai soldi degli italiani“. Infine, tornando sullaMmagistratura e sulle indagini in corso sull’Eni, Renzi ha espresso piena fiducia nei magistrati, ma ha avvertito che “le scelte industriali di un paese non possono essere condizionate dalla Magistratura“.

Leave a Response