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Attacco chimico su ribelli e civili siriani: gli USA hanno le prove che inchioderebbero Bashar al-Assad

LE INTERCETTAZIONI INCRIMINATE – Dopo giorni di indignazione da parte della comunità internazionale e di reciproche accuse tra il governo della Siria guidato da Bashar al-Assad e il blocco dei Paesi occidentali, potrebbe presto essere svelata la paternità del feroce attacco missilistico con armi chimiche che, lo scorso 4 aprile, ha fatto strage non solo tra le forze ribelli anti-governative, ma anche tra bambini e civili.

Infatti, secondo l’emittente statunitense CNN, l’amministrazione guidata da Donald Trump sarebbe entrata in possesso di alcune intercettazioni che inchioderebbero il presidente della Siria alle proprie responsabilità. Stando a quanto si apprende, nelle comunicazioni incriminate l’intelligence a stelle e strisce avrebbe intercettato alcuni membri dell’esercito siriano regolare e diversi esperti chimici progettare il sanguinoso attacco che aveva preso di mira vari centri della provincia di Idlib.

TRUMP SI SMARCA DA PUTIN – Se confermate, queste indiscrezioni potrebbero scavare un solco ancora più profondo tra gli Stati Uniti e la Russia, da anni sostenitrice dell’attuale governo siriano in funzione anti-ISIS. Già nei giorni scorsi, Trump aveva preso le distanze da Assad, parlando di “macelleria” in merito alle azioni perpetrate nei confronti dei ribelli. Sempre secondo la CNN, il funzionario governativo che ha parlato ai media dell’esistenza delle suddette intercettazioni ha spiegato che comunque gli USA non hanno saputo delle intenzioni di Assad se non dopo che le immagini del bombardamento sono state diffuse in tutto il mondo.

Inoltre, nelle comunicazioni non vi sarebbe comunque prova che all’attacco abbiano partecipato anche forze militari russe:

“Mi piacerebbe pensare che la Russia non sapesse dell’attacco, ma teoricamente avrebbe potuto”

ha affermato sibillinamente il Presidente degli Stati Uniti in una recente conferenza stampa. La sensazione è che a Washington, pur credendo nella buona fede di Putin, si sospetti oramai che l’intelligence russa non faccia tutto il possibile per portare alla luce eventuali crimini di guerra compiuti proprio da Assad.