Misteri

Boston e 11 Settembre previste nel '82 dalle Carte degli Illuminati. Cosa ci nascondono? (parte 1)

Una carta di un game popolare da tavola, Le carte degli Illuminati,  avrebbe previsto la strage di Boston? Sono in molti a sostenerlo, ma procediamo con calma.

Illuminati, the game of Conspiracy” è un gioco di ruolo ideato nel 1982 da Steve Jackson e Dave Martin (illustratore) sulla base della trilogia “Illuminatus!” (1975) con la quale gli autori Robert Anton Wilson e Robert Shea parlavano di un piano segreto degli Illuminati per creare un “Nuovo Ordine Mondiale”: in una di queste teorie si faceva osservare come questo ristretto gruppo di persone fosse preoccupato per la qualità del sistema editoriale (e di quello scolastico) che, tramite libri impegnati, permetteva alle persone di farsi idee oggettive sugli eventi del mondo. Per questo motivo, la setta in questione – intorno al 1911 – iniziò ad acquisire tutte le grandi casi editrici per terminare l’opera alla fine del primo conflitto mondiale: da allora le pubblicazioni ed il mondo dei contenuti in generale avrebbero registrato un’ evidente caduta di qualità a favore di un generale imbonimento delle masse.
Ovviamente la complessità della trilogia nella sua interezza era molto più elaborata di quanto non appaia da una semplice sintesi. Per questo motivo ma anche (e sopratutto) per aggirare il problema dei diritti d’autore, Jackson e Martin decisero di prendere solo spunto dalla trilogia del duo Wilson-Shea.

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Il gioco in sé, commercializzato nel 1982 sotto forma di card collezionabili, prevedeva che ogni partecipante avesse la gestione di un gruppo e che pianificasse eventi, di portata planetaria, in modo da incrementare il potere economico personale: alla fine di diverse manche, la vittoria andava al gruppo che realizzava la piramide di connessioni e di potere più ampia, grazie alla sottomissione di diversi sotto-gruppi, o al gruppo che raggiungeva il suo obiettivo principale, un moderno Risiko attualizzato ai nostri tempi (nel caso della squadra denominata gli “Gnomi di Zurigo”, ad esempio,  la meta consisteva nel racimolare 150 unità di “megabucks”, la moneta tipica del game).
David Icke, scrittore ed esperto di complotti, ha esaminato il totale delle carte del gioco (330) e ne ha tratte alcune particolarmente emblematiche, a suo dire, di quanto Steve Jackson conoscesse profondamente il piano di conquista mondiale concepito nel corso del tempo da questa setta occulta

(L'esplosione di una delle Torri e l'incendio al pentagono. Considerando che si tratta di un'illustrazione di una carta del lontano 95')
(L’esplosione di una delle Torri e l’incendio al Pentagono. Considerando che si tratta di un’illustrazione di una carta dei lontani anni 80′, una certa inquietudine non può che coglierci)

Una delle carte “incriminate” è quella del “Disastro nucleare“. La carta in oggetto ritrae un attacco inferto ad una delle 2 torri gemelle di New York ed è particolarmente emblematica perché lo squarcio nella seconda torre viene rappresentato esattamente nel punto in cui l’aereo terroristico la colpì il 11/9. L ‘accenno, poi, ad un disastro nucleare lascerebbe intendere la presenza, nelle torri, di una micro – carica atomica che avrebbe facilitato il loro sbriciolamento e che spiegherebbe la permanenza, nel Ground Zero, di una forte vampata di calore anche nei mesi successivi all’attentato. Senza contare le interpretazioni di chi, nella descrizione della carta “Terrorist Nuke”  postula, nelle due costruzioni, la supposta presenza di una micro – carica atomica che, oltre a spiegare il loro repentino sbriciolamento, consentirebbe anche di fornire un’adeguata spiegazione  ai molti ed inspiegabili casi di leucemia (patologia tipica di una forte esposizione a radiazioni) tra il personale che si è adoperato nelle operazioni di soccorso a Ground Zero, oltre anche a legarsi all’altrettanto curiosa coincidenza che vede Ground Zero in inglese, indicare l’epicentro di detonazione di un ordigno nucleare. Inutile dire che il collegamento tra quest’evento e la massoneria sarebbe suggellato chiaramente dalla presenza del cosiddetto “Occhio Onnisciente” su un piccolo edificio posto alla sinistra della prima delle Twin Towers.

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