Auto

Buon Compleanno Gabriele D’Annunzio: il padre dell’automobile

Gabriele D’Annunzio oggi compie gli anni. Il poeta più discusso del ‘900 e tra i più amati in assoluto, anche per la sua personalità eclettica è infatti nato il 12 marzo 1863. È considerato il padre dell’automobile: ecco perché.

D’Annunzio battezza l’automobile moderna

Sì, Gabriele D’Annunzio è anche considerato il padre dell’automobile. Ma perché? Il poeta infatti fu il primo a riferirsi all’automobile connotandola al femminile. Il termine auto, o automobile, era già in uso in Italia ma, come nel resto del mondo, gli si rivolgeva al maschile.

Il battesimo ufficiale avvenne nel 1926, quando fu interpellato Gabriele D’Annunzio e lui stesso si pronunciò sulla questione del genere dell’automobile moderna. Il poeta era considerato una vera e propria autorità in campo linguistico e affermò senza indugio che questo mezzo di locomozione era da considerarsi al femminile.

Diceva che questa invenzione era dotata di grazia unica a se stessa, inimitabile, innata, era snella, vivace e seducente, proprio come una donna. Lui stesso era amatore sia dei motori che delle belle donne, era un vero latin lover dell’epoca e chi poteva non essere d’accordo con le sue scelte linguistiche?

Gabriele D’Annunzio inventore di parole

Come detto Gabriele D’Annunzio era un letterato di grande spicco nel ‘900 e anche negli anni precedenti. La sua notorietà era innegabile e anche la sua professionalità in campo linguistico. Non era sporadico il fatto che gli si rivolgessero quesiti sulla lingua italiana e che gli si chiedesse di coniare nuovi termini.

Ad esempio fu proprio Gabriele D’Annunzio ad inventare la parola tramezzino nel 1925. Si trovava a Torino al Caffè Mulassano e qui assaggiò un paninetto farcito con burro e acciughe. Lo definì tramezzino perché spezzava la fame e ancora oggi il nome in uso per i triangoli di pane farcito è questo in tutta Italia.

E poi scudetto, anche questo termine della lingua italiana è stato coniato dal poeta D’Annunzio. In particolare si riferì al primo triangolino di stoffa che fu cucito, su sua indicazione, sulla divisa dei calciatori della nostra nazionale: era il 1920.