Italia

Coronavirus, nuovo decreto in vigore da mezzanotte: prevista chiusura delle frontiere

Nel DL sono previste numerose limitazioni e persino divieti di ingresso e uscita dal Paese e vengono ulteriormente aumentate le restrizioni per rallentare ed azzerare la diffusione del COVID-19. Inoltre, Conte ha anche annunciato un altro decreto, previsto ad aprile, da almeno 25 miliardi per fronteggiare la crisi economica.

Nel testo del DL vengono vietati gli spostamenti e gli allontanamenti (sia in ingresso che in uscita) da comuni, regioni e province e, ovviamente, all’intero territorio italiano. La misura, dunque, si estende anche ai confini dell’Italia stessa. Conte nel suo intervento chiede anche la necessità di intervenire tempestivamente da parte dell’Unione Europea e ribadisce la promessa secondo la quale l’Italia uscirà presto da questa brutta situazione, purché i cittadini collaborino e restino uniti.

Si tratta del primo intervento del Premier alla Camera da quando è iniziata l’emergenza coronavirus. Gli argomenti vertono essenzialmente proprio su questo tema, sia per quanto riguarda il settore sanitario, sia sulle misure per far fronte all’inevitabile crisi economica. Proprio in questo senso Conte ha chiesto ancora l’intervento dell’Europa per coordinare piani economici e sanitari e ha approfittato anche per rispondere a tutti gli attacchi giunti dall’opposizione negli scorsi giorni, dicendo che in questo momento è doveroso collaborare, dimenticando per un momento le ideologie politiche e facendo lavorare Parlamento e Governo in modo da raggiungere il medesimo obiettivo.

Nel lungo intervento alla Camera, il Presidente del Consiglio sottolinea come oggi sia il tempo di agire e poi verrà quello in cui pensare a tutto il resto. Le parole usate per attenuare le tensioni con l’opposizione, però, non bastano ad abbassare i toni, esaltati anche dal dibattito tra PD e Lega riguardo al servizio di “Leonardo” del 2015, dove si parla di un virus creato in Cina in laboratorio. Le opposizioni chiedono un tavolo per poter collaborare ma Conte difende la scelta dei DPCM e sottolineando il coinvolgimento delle Regioni in ogni momento.

Tra gli applausi dei presenti, il Premier promette che non saranno dimenticati gli operatori sanitari in lotta contro il “nemico invisibile e insidioso” e parla anche dei possibili e pericolosi contagi di ritorno. Sono rischi possibili che potranno verificarsi soprattutto se gli altri Paesi non alzeranno la soglia di sicurezza come l’Italia. Per quanto riguarda l’aspetto economico, invece, si parla di un decreto per aprile che coinvolgerà cittadini ed imprese.