Cronaca

Delitto Rosboch: i Ris confermano la versione di Obert

La perizia depositata dai carabinieri del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Torino, collocherebbero Obert alla guida dell’auto, mentre le tracce di DNA posizionerebbero sul sedile posteriore l’altro complice, Gabriele Defilippi, insieme alla vittima, la professoressa Gloria Rosboch.

Se l’esito delle analisi fosse confermato, per Obert ci potrebbe essere solamente l’accusa di complicità nell’omicidio e occultamento di cadavere, e non quella sicuramente più grave di essere stato l’esecutore materiale.

Interessanti anche le risultanze cui sono giunti i militari, riguardo la sostituzione del parabrezza della Twingo bianca dove è stato commesso l’orrendo delitto. Il vetro sarebbe stato sostituito perché rotto, non dalla professoressa negli attimi precedenti alla morte, ma da un oggetto esterno (probabilmente una pietra).

La perizia depositata nelle mani del procuratore capo di Ivrea Giuseppe Ferrando, pone finanche l’attenzione in maniera particolareggiata sulle tracce biologiche rinvenute nel sedile posteriore dell’auto.

Su di esso gli esperti scientifici dell’Arma, tramite le loro accurate analisi, hanno rinvenuto anche piccole tracce di urina appartenenti alla donna, cosa che fa pensare che lo strangolamento sia iniziato, e purtroppo finito, nella parte posteriore dell’auto.

Le risultanze a quanto fanno sapere fonti vicini agli investigatori non fanno altro che accreditare la tesi di Obert, che ha sempre riconosciuto la sua presenza durante le fasi dell’omicidio, ma al contempo ha sempre negato con forza la sua partecipazione diretta allo strangolamento della donna.

Il delitto di Gloria Rosboch colpì l’immaginario collettivo, non solo per la sua crudeltà, ma anche per la motivazione che stava alla base di esso.

La professoressa fu infatti fuorviata e truffata dai due uomini, individui  che non ebbero un attimo di esitazione una volta scoperti ad organizzare l’efferato omicidio e a cercare successivamente di nascondere le tracce tramite l’occultamento del cadavere della donna.

Una volta arrestati, i due provarono ad incolparsi a vicenda, colpa che però l’ultima perizia farebbe ricadere quasi interamente su Defilippi.