Attualità

Disastri aerei suicidi: il primo caso trent’anni fa

Lo schianto dell’Airbus A320 per opera del copilota Andreas Lubitz è il quarto grave episodio di strage suicida avvenuto negli ultimi trent’anni.

Il primo risale al 9 febbraio del 1982. L’allora comandante di un DC-8 della ‘Japan Air Lines’, Seiji Katagiri, invertì deliberatamente la spinta dei motori dell’aereo, 300 metri prima della pista, facendolo cadere in mare. Secondo le ricostruzioni dell’epoca, Katagiri soffriva di disturbi del sistema nervoso. Due membri dell’equipaggio provarono ad evitare la tragedia, ma inutilmente. Le vittime della strage furono 24.

12 anni dopo, nel 1994, l’Atr-42 della Royal Air Maroc comandato da Younis Khayati precipitò nei pressi di Agadir. In questa occasione il ‘Cockpit Voice Recorder’, il registratore delle conversazioni di cabina, fu fondamentale per la ricostruzione dei fatti. Si scoprì che fu proprio Khayati a far precipitare l’aereo, e che il co-pilota, Sofia Figuiqui, aveva lanciato per tre volte il ‘may day’ e tentato disperatamente di far desistere il comandante dal suo proposito. In quel volo diretto a Casablanca morirono 44 persone.

Il terzo episodio è avvenuto nel 1999. Il ‘Flight 990’ della Egyptair partito da New York in direzione de Il Cairo precipitò nelle acque territoriali del Massachusetts a pochi minuti dal decollo. Le dichiarazioni ufficiali delle autorità egiziane parlarono di problema tecnico avvenuto dopo il decollo. Secondo le ricostruzioni di fonti statunitensi, invece, la strage è stata causata dal co-pilota del Flight 990, Gameel El-Batouty. Tra le cause ipotizzate per questo gesto suicida c’era la recente destituzione avvenuta nei confronti dello stesso El-Baouty, degradato per alcuni episodi di condotta inappropriata. Le vittime di quella tragica manovra furono 217.

 

Leave a Response