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Dna mitocondriale di Bossetti non coincide con quello del killer, pronta istanza di scarcerazione

Lo scorso giugno, dopo un’estenuante ricerca, è stato arrestato il presunto colpevole dell’omicidio di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti, accusato di essere l’assassino a causa del ritrovamento del suo DNA sul corpo dell’adolescente, ma una nuova relazione presentata dal perito incaricato dal pubblico ministero di Bergamo sembrerebbe mettere nuovamente tutto in discussione.

Secondo la relazione, il DNA mitocondriale di Bossetti sarebbe diverso da quello del killer, denominato Ignoto 1 e precedentemente identificato in Bossetti.

Il perito ha confermato la presenza del DNA cellulare di Bossetti sul corpo di Yara, ma la perizia potrebbe avere importanti ripercussioni, considerando che il test del DNA non è ripetibile.

Gli avvocati di Bossetti, che si è sempre proclamato innocente, hanno annunciato una nuova istanza di scarcerazione e questa volta, a differenza di quanto avvenuto nei mesi scorsi, il rigetto è tutt’altro che scontato. L’avvocato Salvagni ha parlato di errori commessi durante il test e reputa che sia compito degli inquirenti spiegare la presenza del DNA cellulare di Bossetti sul corpo di Yara e l’anomalia presente. Gli inquirenti hanno preferito non commentare la notizia, preferendo la discussione in sede processuale.

Alcuni giorni fa una testimone aveva raccontato alla trasmissione di Rete 4 “Quarto grado” di aver visto il muratore di Mapello in compagnia di una adolescente a pochi metri dalla palestra frequentata da Yara Gambirasio. Secondo la testimone, definita credibile dagli inquirenti, Bossetti era in auto con una ragazzina e tra i due era in corso una fitta conversazione.

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