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Il killer di Chris Kyle, l’American Sniper, condannato all’ergastolo

La vicenda, da cui è stato tratto il celebre film di Clint Eastwood, si è così conclusa, a più di due anni dalla data dell’uccisione di Chris Kyle.

Il processo ha avuto luogo nella cittadina di Stephenville, nel Texas. La giuria non ha avuto nessun dubbio sul verdetto finale, e ha respinto con decisione le numerose tesi presentate dai difensori dell’imputato.

Il 2 febbraio 2013, all’interno del poligono di tiro, Eddy Ray Routh sparò in direzione di Chris Kyle e Chad Littlefield, un amico del cecchino. In seguito ai micidiali colpi ricevuti, i due morirono sul colpo.
I suoi avvocati, insieme al medico legale, avevano sostenuto in più di un’occasione che Routh avesse diversi problemi mentali, e che il suo folle gesto avrebbe potuto essere considerato come lo sfogo di un pazzo, di una persona malata. Il medico, Mitchell Dunn, escluse sin da subito l’ipotesi che il marine avesse agito sotto l’effetto di droghe, di sostanze allucinogene, e ribadì il suo personale convincimento che Routh fosse affetto da instabilità mentale e da squilibri psichici di diverso genere.

Questa tesi, tuttavia, non ha convinto la giuria, che ha condannato il ragazzo nonostante una strenua difesa da parte dei suoi sostenitori.

La storia personale di Eddy Ray Routh è estremamente complessa: dopo le campagne militari in Iraq e al suo impegno ad Haiti, il marine ha trascorso un lungo periodo di stress psicologico, un vero e proprio trauma che, con ogni probabilità, non sarebbe mai riuscito a superare del tutto.

Chris Kyle era reduce da ben quattro missioni in Iraq, una serie di campagne militari in cui aveva rapidamente acquistato la fama di cecchino micidiale e assolutamente infallibile. Kyle – soprannominato dai commilitoni “La Leggenda” – uccise più di centosessanta persone, dimostrandosi un esecutore freddo e spietato. Si congedò dal corpo speciale dei Seals nel 2009, quando aveva 38 anni. Il ritorno alla vita di tutti i giorni non fu semplice nemmeno per lui: l’ex cecchino ebbe diversi problemi d’adattamento, e come Routh visse lunghi periodi di stress post-bellico.

Il suo carnefice, Eddy Ray Routh, trascorrerà il resto della sua vita in una prigione di Stato.

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