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Il virus corre in Spagna, è allarme

In Spagna il 21 settembre sono stati registrati ben 10.799 nuovi casi positivi con 241 vittime. Il numero dei decessi è quello più alto da quando è cominciata la seconda ondata dell’epidemia. Nel Paese risultano occupati circa un quinto dei posti letto in rianimazione. La regione madrilena sarà sottoposta ad un nuovo lockdown della durata di 14 giorni per cercare di limitare la diffusione della malattia e far rientrare l’emergenza. La manovra interesserà circa 850 mila persone che vivono nella regione in cui si trova la capitale iberica.

Dal 21 settembre parte una nuova misura di contenimento per cercare di frenare il Covid-19. Il lockdown interesserà la città di Madrid e diversi comuni limitrofi. Si potrà uscire soltanto per andare a lavoro, a scuola oppure per commissioni di prima necessità. L’ingresso nei parchi e nei giardini sarà vietato, mentre le attività commerciali potranno lavorare soltanto se garantiranno una capacità ridotta al 50%. Al momento il lockdown non interesserà l’intera nazione ed il premier Sanchez rassicura che attualmente non è stata neppure considerata una nuova chiusura totale del Paese.

La paura del virus attanaglia l’Europa e non risparmia neppure il Regno Unito dove il Premier Boris Johnson ha annunciato nuove restrizioni per contenere la diffusione della malattia. Le misure, che resteranno in vigore per 6 mesi, prevedono la chiusura dei pub alle 22, l’estensione dell’obbligo di mascherina e il divieto di praticare attività sportive. Nonostante i nuovi provvedimenti restrittivi, il Premier inglese non perde l’occasione per scherzare sulla situazione, rispondendo alle accuse mosse dal laburista Bradshaw sulla sua pessima gestione dell’emergenza sanitaria ammettendo che se i numeri in Gran Bretagna sono così alti è perché nel Paese si ama maggiormente la libertà rispetto ad altre nazioni europee come l’Italia o la Germania.