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Immigrati: Cenni di vita dalla Ue. Riunione giovedì e battaglia agli scafisti in 10 punti

Dopo l’ennesima tragedia della disperazione, che ha interessato il Mar Mediterraneo e, in modo particolare, le coste italiane (portando alla morte di almeno 700 migranti), l’Europa sembra aver deciso di adottare misure straordinarie per fermare il traffico di esseri umani.

In base a quanto comunicato ieri, il Consiglio europeo, nella riunione straordinaria che si terrà giovedì 23 Aprile, parlerà di un piano volto, tra l’altro, a “distruggere” i barconi.
Sono 10 i punti già fissati e resi noti nella giornata di ieri per far fronte ad un’emergenza che, senza l’adozione di misure idonee, rischia di diventare sempre più insostenibile nei mesi a venire, viste le migliori condizioni climatiche, che spingeranno un numero maggiore di profughi a tentare la traversata del Mediterraneo. Situazione insostenibile non solo soprattutto perché il numero di morti continua ad aumentare, ma anche perché i centri di accoglienza presenti nel nostro Paese sono ormai al collasso.
Nelle ultime ore anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto chiarire il suo pensiero; lo ha fatto nel corso di una telefonata intercorsa con Prokopis Pavlopoulos, il Capo di Stato ellenico. Entrambi si sono detti assolutamente convinti che l’Unione Europea sia ormai costretta a rivedere il suo ruolo nei confronti del problema delle migrazioni. L’obiettivo deve essere quello di evitare che simili drammi possano nuovamente ripetersi in futuro.

Dal canto suo Renzi, al termine dell’incontro avvenuto con il primo ministro maltese Joseph Muscat, ha voluto sottolineare come non sia più possibile chiudere gli occhi di fronte ad eventi simili come, invece, è accaduto 20 anni fa a Srebrenica. Secondo lo stesso premier non è possibile che si pensi a tali tragedie solo nei giorni in cui si celebrano le commemorazioni.
In particolare, l’Unione Europea dovrà fare in modo che le operazioni già in attuazione nel Mediterraneo, ossia quelle denominate, rispettivamente, “Triton” e “Poseidon”, vengano rafforzate ulteriormente. Per fare questo sarà necessario aumentare le risorse finanziarie a disposizione, che permetteranno anche di estendere l’area di intervento.

È stato nel corso della riunione che ha visto partecipare i ministri degli Esteri e degli Interni dell’Unione Europea, che sono stati chiariti i dieci punti fondamentali. Questi ultimi , come confermato da Dimitris Avramopoulos, il Commissario europeo per i Migranti, verranno presentati al Consiglio europeo, per poter iniziare subito ad agire.
Tra le misure principali previste, alcune riguardano specificamente le attività dei trafficanti; un punto prevede, infatti, la cattura e la distruzione delle imbarcazioni. Si auspica anche il ricorso ad una maggiore collaborazione tra Europol , Frontex, Easo ed Eurojust, in modo da avere maggiori informazioni possibili sulle stesse attività illecite. Un obiettivo è anche quello di prendere le impronte di tutti i migranti.
Sarà l’intera Europa a studiare programmi volontari che permettano il reinsediamento dei naufraghi che necessitano di protezione.
I migranti irregolari, ad ogni modo, dovranno essere rimandati indietro. Adottare queste e altre misure permetterebbe di effettuare un passo avanti importante; rappresenterebbero, infatti, un vero punto di svolta.

Sulla questione è voluto intervenire anche Angelino Alfano, che si è dichiarato soddisfatto di quanto messo in cantiere, ritenendo le decisioni prese qualcosa di veramente importante. Il Ministro ha apprezzato, in modo particolare, il rafforzamento della posizione di Frontex e il sistema previsto per i rimpatri. Ha sottolineato anche la necessità di contrastare, prima di tutto, l’operato degli scafisti, definiti duna sorta di moderni”nuovi schiavisti“, che agiscono come criminali e assassini. Alla fine della riunione lo stesso Alfano ha indicato come l’Italia sia favorevole ad azioni di tipo mirato da effettuare in territorio libico. Secondo Alfano, in futuro i profughi dovranno essere distribuiti all’interno di tutti i Paesi europei e non finire, come accade ora, per pesare solamente sull’Italia e su pochi altri Paesi.
Critiche a quanto fatto finora per i migranti da parte della politica europea sono arrivate da Zeid Ràad Al-Hussein, che agisce in qualità di “Alto commissario Onu per i rifugiati”. Secondo il suo pensiero, le morti che si sono verificate in questi mesi sono solamente l’ovvio risultato di fallimenti di governo da parte della stessa Unione europea. In particolare, Al-Hussein chiede che le operazioni di soccorso, e quelle di ricerca, vengano svolte in modo più efficiente. Sulla questione è intervenuto anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, chiedendo all’Europa di aumentare gli sforzi.

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