Cinema

Interstellar: domani in uscita il film-evento dell’Autunno, recensione e trailer

Arriverà domani nei cinema italiani “Interstellar“, il nuovo film colossal firmato da Christopher Nolan, con Matthew McConaughey nelle vesti del protagonista.

La pellicola fantascientifica si apre con uno scenario in cui la Terra e i suoi abitanti sono in grave difficoltà: si vive ai limiti della sopravvivenza a causa della scarsità di cibo. Il destino degli esseri umani è segnato, poiché non sono più in grado di coltivare i campi e garantire il minimo sostentamento alla popolazione. Nel futuro tratteggiato da Nolan, gli uomini sopravvissuti alla carestia hanno abbandonato le grandi città e si sono riappropriati delle campagne per coltivare i terreni, ma devono fare i conti con le tempeste di sabbia e polvere. A scuola si studia agricoltura intensiva e i giovani vengono subito indirizzati verso quello che è il solo obiettivo esistente: assicurare la sopravvivenza dell’uomo.
Fra le persone chiamate a coltivare i campi c’è anche Cooper, un ex pilota della Nasa. Il suo destino, però, non è l’agricoltura: per lui la possibilità di salvare l’intera specie umana, andando alla ricerca attraverso un viaggio interstellare – possibile grazie alle curvature spazio-tempo – di altri pianeti abitabili. C’è però un prezzo da pagare, ovvero abbandonare la propria famiglia per lanciarsi all’avventura fra Stelle e Pianeti: quale decisione prenderà Cooper?

Nel suo film Nolan riprende in mano il tema dei pionieri, ovvero di quegli esseri umani in grado di spingersi per primi un po’ più in là grazie alla loro sete di conoscenza e avventura. Ed ecco quindi il personaggio di Cooper, il pioniere che per il bene dell’umanità è costretto a sacrificare qualcosa della propria vita, la cosa a cui tiene di più: sua figlia. La sua figura incarna la grandezza dell’essere umano, capace di cose straordinarie quando non è vittima del proprio egoismo e della brama di potere. Per affrontare il tema nel miglior modo possibile, Nolan abbandona quello che era il suo registro stilistico, fatto di una regia per certi versi maniacale; in “Interstellar” prende il sopravvento il piano emotivo, seguendo in maniera principale quello che è il punto di vista del protagonista. Sacrificate dunque le angolature spettacolari in favore di un contatto costante con Cooper-McConaughey. Molto riuscito il paragone fra amore e gravità, entrambi forze che “trascendono il tempo e lo spazio“.

Di ottimo livello il cast, con un Matthew McConaughey ben calato nella parte, e assolutamente spettacolari gli effetti visivi, che non appaiono mai artefatti. Lo script è costruito abilmente, con un senso di mistero che aleggia per tutta la durata del film e alcuni colpi di scena a sorpresa, nascosti con maestria fra le pieghe della storia. I rimandi sono notevoli, da Solaris a Star Trek, passando per l’Odissea kubrickiana, in un film in cui il fulcro della storia è il rapporto fra un padre e una figlia e i sentimenti dei due risaltano ancora di più nel clima da apocalisse tratteggiato dal regista. In maniera del tutto imprevista, in alcuni passaggi del film Nolan riesce persino a far commuovere lo spettatore, compresi quelli che ad inizio visione erano scettici sul fatto che il film-maker britannico avrebbe saputo essere all’altezza anche di una storia di questo tipo (in origine scritta per Spielberg).
Sullo schermo, Nolan mette quello che era sempre mancato finora nei suoi film e che i critici avevano sempre sottolineato come una mancanza: la propria partecipazione a livello emotivo.

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