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L’amministratore delegato di Apple fa coming out: sono gay

È di qualche ora fa la notizia dell’omosessualità di Tim Cook eppure ne parlano già i più grandi quotidiani del mondo in prima pagina.

Il numero uno di Facebook, Mark Zuckerberg, gli presta il suo appoggio e dichiara:

“Un leader vero, autentico e coraggioso”.

Il CEO di Apple, che fino ad oggi aveva mantenuto grande riserbo riguardo alla sua vita privata, tenendola distaccata da quella professionale, in un articolo apparso on line ieri mattina ha dichiarato l’importanza di appartenere ad una minoranza.

“Sono fiero di essere gay e lo considero uno dei doni più grandi che Dio mi ha dato”, ha proferito inneggiando alla fratellanza e citando il maestro Martin Luther King, “la domanda più importante della vita è cosa possiamo fare per gli altri”.

Tim Cook si riferisce ad alcune leggi in America che ancora discriminano gli omosessuali stringendoli in una spirale di violenza e frustrazione, soprattutto i ragazzini sopraffatti dal fenomeno del bullismo.

Rinuncia definitivamente alla sua privacy il grande informatico, barattandola con la speranza di un sostegno reale per tutti coloro che si sentono emarginati. Cook tiene a sottolineare le sue origini umili, e che il suo non è un tentativo di farsi pubblicità, bensì un desiderio più profondo, quello di diventare un esempio concreto, essere da ispirazione pur non essendo mai stato un attivista.

Tim Cook dichiara che il suo orientamento sessuale ha arricchito la sua vita rendendola migliore, il segreto si nasconde nell’empatia che permette di comprendere a pieno gli altrui stati d’animo e di immedesimarsi.

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