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La scrittrice Elena Ferrante inserita, da “Foreign Policy”, tra i 100 pensatori più influenti al Mondo

Secondo la celebre rivista statunitense “Foreign Policy” la scrittrice italiana Elena Ferrante sarebbe nella top 100 di quest’anno riguardo i più influenti pensatori al Mondo.

Autrice dall’identità in realtà segreta, la Ferrante è molto amata negli Stati Uniti e forse è la più apprezzata fra le scrittrici italiane, tanto da essere diventata un caso letterario vero e proprio nel Nuovo mondo, certamente più interessato al contenuto dei suoi scritti piuttosto che al misterioso anonimato dietro cui si cela da oltre vent’anni. Ma cosa la renderebbe talmente speciale da finire in una lista così importante? A detta di Foreign Policy, l’autrice italiana, inserita nella categoria “Cronisti”, scriverebbe:

Storie anonime e oneste”, nonché “Ritratti intimi dell’amicizia e della famiglia che mostrano che il potere della letteratura deriva da recessi più profondi e più personali che dalle luci della fama e della celebrità“.

Nel nostro Paese invece, a differenza degli Stati Uniti, questo tipo di mentalità non è molto diffusa, soprattutto per quanto concerne gli addetti ai lavori e gli esperti del settore. La maggior parte hanno, infatti,una sorta di fissazione sulla questione dell’identità, sulla creazione del “personaggio” intellettuale. Idee che stridono enormemente con lo stesso pensiero della Ferrante, la quale ha sempre sostenuto che i suoi romanzi non abbiano bisogno di una sua foto in quarta di copertina o di presentazioni per promuoverli, poiché devono essere visti come organismi del tutto autosufficienti, nei quali la presenza di chi li scrive non può (e non deve) aggiungere alcunché di decisivo. Molte persone, magari senza mai aver dato uno sguardo ad uno dei suoi libri, affermano addirittura che il successo di Elena Ferrante si debba soprattutto a questo suo ostinato anonimato, creato apposta per destare morbosa curiosità. Altre invece hanno cercato di “stanarla” in diversi modi, ad esempio con delle interviste particolarmente insistenti fatte a degli scrittori sospettati di agire sotto mentite spoglie nei panni della misteriosa romanziera. Fra gli scrittori più quotati troviamo addirittura due uomini: Goffredo Fofi e Domenico Starnone.

Certo, indifferentemente dal fatto che l’elusiva Elena possieda o no un volto, o se si nasconda per questione di timidezza o per strategie di marketing, si può affermare comunque che le sue opere sono esempi tangibili di letteratura italiana di ottima fattura. Il suo ultimo romanzo, intitolato “Storia della bambina perduta“, uscito nelle librerie verso la fine di Ottobre, è l’ultimo episodio della fortunata tetralogia cominciata nel 2011 con “L’amica geniale”, saga che a breve diverrà pure una serie TV, con sceneggiatura ad opera del Premio Strega di quest’anno, l’autore casertano Francesco Piccolo.
A fare compagnia alla scrittrice nella top 100 dei “global thinkers” anche un altro italiano il cui volto, al contrario, è sin troppo noto: l’attuale premier Matteo Renzi, inserito nella categoria dei “decision makers”, col merito di:

“aver finalmente scalzato la politica del bunga-bunga”

e visto come possibile risolutore della difficile situazione economica in Italia.

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