Mondo

L’Isis devasta Damasco e Homs: più di 150 le persone decedute negli attentati di ieri

Una domenica di sangue quella del 21 febbraio 2016 per mano dell’Isis, che continua a mietere vittime ed a mettere in ginocchio la Siria.

Sono state due le città colpite dagli attentati: la prima di questa è Damasco, dove vi sono state ben tre esplosioni consecutive.
Prima un’autobomba, poi due persone si sono fatte saltare in aria, nei pressi del santuario sciita di Sayyida Zeinab.
In questa zona sono state ottantasei le vittime, secondo quanto riportato da Sana, agenzia stampa del luogo, mentre per l‘Osservatorio siriano ha parlato di novantasei persone decedute.
L’attentato è avvenuto in piena mattina, durante l’uscita di scuola dei piccini, che rappresentano la maggior parte delle persone passate a miglior vita.
Il tutto è stato architettato studiando i punti strategici della zona, in maniera tale che si potesse compiere il maggior numero di danni.

Ma la città di Damasco non è stata la sola ad esser stata messa in ginocchio durante la giornata del ventuno febbraio: la seconda città presa di mira è stata quella di Homs, dove si sono verificati degli attentati con la stessa modalità.
In questo caso, il luogo dove è stato orchestrato l’attentato è stato il centro della città di Holms: questa zona è popolata maggiormente da persone di orientamento alawita di al Zahraa.

L’Isis ha utilizzato una sola autobomba, facendola esplodere nel momento in cui la zona era maggiormente affollata: oltre sessanta le persone che hanno perso la vita, mentre sono decine i feriti.

Una situazione complessa sul paese siriano che non fa altro che creare accesi dibattiti tra le super potenze, in particolar modo quelli tra Stati Uniti e Russia.
John Kerry e Sergei Lavrov, segretari di stato rispettivamente degli Usa e della Russia, avrebbero avuto diverse discussioni nel corso degli ultimi giorni, per poter far cessare il fuoco sulla Siria, in maniera tale che l’Isis si fermi con questi attentati.
Per ora, i governanti dei due paesi non sarebbero arrivati ad un accordo, visto che manca l’intervento di Obama e Putin, che hanno il potere di far cessare il fuoco nel paese ed evitare ulteriori complicazioni.