Italia

Manovra finanziaria, accordo raggiunto: cedolare secca resta al 10%

Nella tarda serata di ieri è andato in scena un nuovo vertice di maggioranza per trovare la quadra sui provvedimenti da inserire nella prossima manovra finanziaria. Una delle notizie più importanti che filtrano a poche ore dalla conclusione dell’incontro riguarda la cedolare secca, per la quale era previsto un aumento al 15% nelle prime bozze del testo. Fonti di Palazzo Chigi, citate da un’agenzia Ansa, spiegano che le forze politiche presenti al tavolo del vertice abbiano convenuto di ripristinare la cedolare secca al 10%, rendendo inoltre l’aliquota permanente.

Il ritorno della tassa sulla fortuna

Per finanziare il mantenimento della cedolare secca al 10%, in occasione del vertice di maggioranza sulla manovra finanziaria si è tornato di nuovo a parlare della tassa sulla fortuna, che dovrebbe garantire poco meno di 100 milioni di euro all’anno. Se fosse confermata la prima bozza del testo della manovra, le vincite superiori ai 500 euro verrebbero tassate fino al 15% (fermo restando che quelle superiori a un milione di euro avrebbero una tassazione pari al 25 per cento). Intanto, sempre secondo le fonti citate dall’Ansa, il governo fa sapere che per il 2020 sono stati trovati 600 milioni aggiuntivi che verranno reinvestiti per le famiglie italiane.

Confermate plastic e sugar tax

Plastic e Sugar Tax rimangono in manovra. È quanto si apprende dalle ultime novità in merito alla riunione di ieri sera a cui hanno preso parte le forze di maggioranza del governo Conte bis. Restano invece due nodi cruciali, quelli su flat tax e il pensionamento con quota 100. Sulla prima, l’esecutivo giallorosso fa sapere di essere al lavoro per reperire 100 milioni di euro al fine di confermare il regime agevolato per tutte le Partite Iva che producono ricavi fino a 65 mila euro all’anno. Su quota 100 rimane la posizione scettica di Italia Viva, con il partito di Matteo Renzi che vorrebbe abolirla.