AttualitàCronaca

Marò: una mail li scagionerebbe

La notizia arriva dopo quasi tre anni dai fatti sui quali si basa l’accusa della magistratura indiana nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Il comandante della nave Enrica Lexie, sulla quale prestavano servizio i due marò italiani, avrebbe infatti inviato una e-mail che riguardava l’attacco dei pirati alla sua nave, alle 19.15, mentre il comandante del peschereccio indiano sul quale si trovavano i due pescatori che sono rimasti uccisi, sostiene che i due pescatori sono stati vittime di colpi di arma da fuoco alle 21.30.

Esiste quindi una discrepanza temporale tra i due fatti di circa due ore, che escluderebbe quindi qualsiasi collegamento tra i colpi sparati dai due marò italiani contro i pirati, e la morte dei due pescatori.

Si tratterebbe quindi di due incidenti distinti e la morte dei due pescatori non sarebbe stata causata da Latorre e Girone. L’email inviata alle 19.15 dal comandante della Enrica Lexie, era indirizzata sia all’armatore proprietario della nave, che alla nave militare italiana Grecale, oltre che ad un centro che si occupa di sicurezza marittima nella zona dove ebbe luogo l’attacco.

Se i particolari fossero confermati, si potrebbe pensare ad un rilascio dei due marò. Attualmente, Girone si trova ancora in India, ed anche nelle passate festività natalizie non ha potuto fare rientro a casa, mentre Latorre, che aveva ottenuto un permesso per curarsi in Italia, è stato sottoposto anche ad una operazione al cuore, e gli sono stati concessi altri mesi per poter continuare le cure presso il centro ospedaliero che lo ha operato.

Da parte della autorità indiane è stato comunicato che solo la presenza in India di Girone, fosse la garanzia per il ritorno anche di Latorre, una volta finite le cure mediche del caso. Nello stesso tempo, il Governo italiano sta ancora attendendo una risposta da quello indiano, alla proposta che è stata presentata per ottenere di processare i due fucilieri in un tribunale italiano, proposta che prevede anche un indennizzo alle famiglie delle vittime.

1 Comment

Leave a Response