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Ministro Gentiloni: nell’attentato di Tunisi sarebbero morti 4 italiani

L’attentato di Tunisi che ha causato complessivamente la morte di 21 persone, ha colpito anche l’Italia. Secondo quanto ha dichiarato il Ministro Gentiloni nel corso della trasmissione televisiva “Agorà”, sarebbero quattro i nostri connazionali uccisi dai terroristi, e 13 i feriti, su un totale di 44 persone che dopo l’attentato sono state ricoverate negli ospedali della capitale tunisina.

Le vittime italiane facevano parte del gruppo di turisti imbarcato a bordo di una nave da crociera, la Costa Fascinosa, che è ripartita stamani da Tunisi. Gentiloni non ha potuto dare notizie precise, in quanto le autorità locali stanno ancora svolgendo indagini, e solo di due delle vittime italiane è stata fornita l’identità; si tratta di Orazio Conte e Francesco Caldara, entrambi originari del Piemonte.

Gentiloni ha parlato anche della lotta contro il terrorismo, che deve essere portata avanti con convinzione, ma senza isterismi. L’attacco terroristico è stato effettuato contro un museo della capitale tunisina ed è stato immediatamente rivendicato dall’Isis.

Dalla mattinata di oggi un gruppo speciale inviato dal Ministero degli Esteri italiano si trova a Tunisi per collaborare con le autorità locali e con i gruppi degli altri paesi. Durante il blitz, con il quale le forze di sicurezza tunisine hanno cercato di liberare gli ostaggi che erano stati catturati dai terroristi, due di questi sono rimasti colpiti a morte; si tratta del 21enne Yassine Laâbidi, di Ibn Khaldoun, e di un 35enne, Hatem Khachnaoui, che era scomparso da circa tre mesi dalla sua città, Kasserine.

Entrambi erano armati con fucili mitragliatori che si vedono nelle immagini scattate dopo la loro morte, con i loro corpi che appaiono crivellati dai colpi di fucile così come le pareti della stanza. Oltre ai turisti italiani morti, a bordo della nave da crociera si trovavano anche altre vittime dei terroristi, francesi, polacchi e giapponesi. Dopo l’attentato i pullman dei turisti hanno lasciato Tunisi sotto scorta dei mezzi blindati dell’esercito.

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