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Nella seconda fase della pandemia aumentano i disturbi ansioso-depressivi

In seguito al perdurare delle condizioni di allarme e timore derivanti dalla seconda ondata della pandemia da Covid-19, secondo fonti attendibili, si è verificato un aumento significativo del disturbo depressivo maggiore, di attacchi di panico e di insonnia.

Secondo il professor Francesco Saverio Mennini, docente di economia sanitaria presso l’Ateneo di Tor Vergata a Roma, sarebbe necessario mettere in atto una serie di interventi preventivi per arginare problemi di questo genere.

La paura del contagio, le limitazioni e le incertezze derivanti dall’attuale stato di emergenza sono fattori che hanno inciso anche sulla psicologia delle persone che, se durante il primo lockdown hanno mostrato di reagire meglio (con una percentuale di uno su quattro), nel secondo lockdown sono nettamente aumentate.

Il professor Giuseppe Maina, direttore del reparto di psichiatria dell’ospedale di Orbazzano, si è mostrato molto preoccupato di tale situazione, che sta incidendo sulla salute pubblica non soltanto per la maggiore incidenza di casi clinici, ma anche per la loro gravità.

I sintomi ansioso-depressivi, che hanno colpito oltre il 20% della popolazione, sono spesso associati a insonnia e ad attacchi di panico, tutti disturbi collegati alla sfera psico-emotiva.

Una simile condizione si ripercuote negativamente anche sull’economia, già duramente condizionata dalla pandemia, aggravando uno stato di fatto estremamente precario.

È proprio in questa ottica che molti medici si sono allertati per potenziare le misure preventive soprattutto nei confronti delle persone più fragili, come gli anziani e chi soffre di patologie croniche.

Non bisogna inoltre sottovalutare che ogni paziente affetto da depressione maggiore incide per oltre 2600 euro annuali sul SSN, contribuendo a peggiorare una situazione economica già messa a dura prova.

Le conseguenze psicologiche della pandemia, che da oltre un anno sta interessando tutto il mondo, non interessano soltanto gli adulti e gli anziani, ma anche i bambini, spesso in età pre-scolare.

È senza dubbio la frustrazione a peggiorare lo stato d’animo delle persone, che si sentono completamente impotenti e quindi in balia dell’incertezza e della paura.