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Omicidio Loris: fermata la madre con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere

INTERROGATORIO-FIUME Dopo che le indagini avevano ristretto il proprio raggio alla cerchia della famiglia degli Stival, e a seguito delle contraddizioni che gli inquirenti avevano rilevato nella ricostruzione della mattinata in cui Loris era stato trovato strangolato in un canale, Veronica Panarello, la madre del bimbo, ieri è stata prelevata nella propria residenza in via Garibaldi verso le 17 e condotta presso la procura della Repubblica di Ragusa.

Nel corso della serata, la donna è stata sentita dai magistrati e, dopo un interrogatorio-fiume durato quasi otto ore, poco prima della mezzanotte le è stato notificato lo stato di fermo con le accuse di omicidio volontario (aggravato dal grado di parentela) e di occultamento di cadavere.

L’altra novità di giornata è che, a meno di sorprese, per adesso le forze dell’ordine tendono a credere che la 25enne avrebbe agito da sola, ipotesi che scagionerebbe Orazio Fidone, il cacciatore che aveva per primo aveva trovato il cadavere del bimbo e che era stato iscritto, quale ‘atto dovuto’, nel registro degli indagati.

LA DISPERAZIONE DEL MARITO – La Panarello ha trascorso la notte in Questura e, nel corso della mattinata di oggi sarà sentita dal Gip per la convalida del fermo a causa dei “gravi indizi di colpevolezza” rilevati.

“Non l’ho ucciso io, Loris era il mio bambino” 

queste le parole di Veronica ripetute ai magistrati durante l’interrogatorio, al termine del quale la donna non ha confessato il delitto e ha respinto tutte le contestazioni fattele dai pm, professandosi dunque innocente.

Intanto, la famiglia Stival si stringe attorno al marito e, attraverso la zia del piccolo Loris, si è limitata a un laconico comunicato:

“Siamo chiusi in un doppio dolore”.

Davide Stival, che ieri sera aveva accompagnato la moglie in procura, appena arrivata la notizia del fermo avrebbe affidato agli investigatori questo commento:

“Se è stata mia moglie, mi cade il mondo addosso”.

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