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Operazioni contro l’Isis in Germania e Russia. Perquisizioni, sequestri ed arresti

La lotta contro l’Isis continua su vasta scala in tutta Europa. In Germania la polizia ha messo in atto un raid di grandi proporzioni, facendo irruzione e perquisendo più di 200 uffici ed abitazioni distribuite in 10 land, tutti legati alla DWL, “Das wahre Land”, una organizzazione salafita i cui sostenitori sono fondamentalisti islamici; gli esponenti del DWL distribuiscono copie del Corano per le strade della Germania invitando le persone ad unirsi all’Islam radicale, che è favorevole alla Sharia e si oppone a tutte le forme di democrazia dei paesi occidentali.

In diverse città, Brema, Francoforte, Berlino, Amburgo, la polizia ha sequestrato molto materiale, ma non si hanno notizie riguardo ad arresti. Un esponente di spicco dei gruppi salafiti in Germania, il cittadino iracheno Abu Walaa è stato arrestato nella scorsa settimana insieme ad altri predicatori per l’azione di reclutamento che viene svolta a favore dei gruppi di jihadisti, convincendo molte persone a partire per prendere parte alle “guerre sante” in svolgimento in Medio oriente ed in particolare in Siria.

Il ministro dell’Interno tedesco, Thomas De Maizière, secondo quanto riportato da un’agenzia di stampa, avrebbe posto il veto alla DWL ed anche alla distribuzione del Corano, operazioni che vengono ritenute “anticostituzionali”. Secondo le agenzie di stampa sarebbero almeno 140 gli attivisti che fanno capo a questa organizzazione che sono partiti verso l’Iraq e la Siria per unirsi ai combattenti dello Stato Islamico.

I servizi segreti tedeschi hanno stimato in oltre 9 mila i salafiti presenti in Germania e di questi almeno 1.200 sono considerati potenziali terroristi. Tra le persone partite per il Medio oriente c’è una larga rappresentanza di donne.

In Russia invece, i servizi di sicurezza hanno effettuato cinque arresti, mettendo in carcere persone che stavano preparando una serie di attentati, da compiere sia a Mosca che nel nord del Caucaso, nella Repubblica d’Inguscezia. Durante gli arresti la polizia russa ha provveduto anche a sequestrare armi da fuoco e munizioni e due ordigni di fabbricazione artigianale che contenevano dieci chili di tritolo.