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Turchia: anatema di Diyanet ai social “Condividere foto sul web va contro l’Islam”

La Direzione affari religiosi di Ankara (Diyanet), massima autorità religiosa della Turchia, ha espresso un parere fortemente negativo sulla condivisione di immagini personali su social network come Facebook e Twitter.

Secondo la Diyanet la condivisione della propria privacy con altri è:

“Contraria ai principi dell’Islam”

e i social network rappresentano un pericolo per i Musulmani. La considerazione del Diyanet è di stampo puramente religioso o sottende anche motivazioni politiche?
Il governo filo-islamico di Recep Tayyip Erdoğan, molto vicino al Diyanet, ha mostrato in passato insofferenza nei confronti dei social network, uno strumento poco controllabile e utilizzato per contestare l’azione di Governo, come avvenuto nel 2013, in concomitanza con le proteste di Gezi Park e di piazza Taksim, e ha più volte minacciato di bloccare l’accesso ai social network.
La linea politica del partito islamico di Erdoğan, l’AKP, sta cercando di minare le fondamenta laiche dello stato turco, fondato nel 1923 dal patriota Mustafa Kemal Atatürk sulle ceneri dell’impero ottomano e concepito come paese vicino, sotto tutti i punti di vista, agli stati occidentali.

Lo scorso Luglio il vicepremier ha affermato che le donne musulmane non dovrebbero sorridere in pubblico, scatenando la “rivolta del sorriso” delle donne turche su Twitter. Non è escluso che la parte più laica della società turca, quella che contesta le politiche di islamizzazione messe in atto da Erdoğan, metta in atto una nuova campagna antigovernativa, cavalcando le parole del Diyanet.

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