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A Monaco di Baviera, quattro persone accoltellate in una stazione: una donna morta e tre feriti

Un cittadino tedesco di 27 anni che deve essere ancora identificato, ha colpito ed ucciso una donna stamani intorno alle 5.00 in una stazione di Monaco di Baviera. Oltre ad uccidere la donna, a colpi di coltello, l’assassino ha ferito altre persone che si trovano ora ricoverati in ospedale. Dopo l’attacco l’uomo ha cercato di fuggire, ma è stato arrestato dalla polizia.

Dopo l’attentato, la stazione di Graftin, che si trova nella periferia della città bavarese, è stata chiusa per motivi di sicurezza ed è stato anche interrotto il traffico. Secondo le testimonianze che sono state raccolte nella stazione, l’uomo brandiva un coltello ed ha assalito le persone gridando “Allah Akbar”, ed in procura si propende verso un’azione con motivazioni islamiste.

In Germania già in occasione del Capodanno, c’era stato un allarme, in quanto le autorità temevano possibili attacchi islamisti. Le indagini della polizia continuano e sono stati svolti molti rilievi nel luogo dell’aggressione. La donna che è rimasta uccisa è la prima vittima della jihad sul territorio tedesco, dopo che nelle prime due aggressioni avvenute nello scorso settembre ed a marzo 2016 non c’erano state vittime. Nel primo caso, un uomo di nazionalità irachena che si trova in libertà condizionata a Berlino dopo aver scontato un periodo di carcerazione come affiliato ad una organizzazione terroristica, aveva ferito un poliziotto, ma successivamente era stato ucciso dai colleghi del ferito. Nello scorso marzo ad agire era stata una ragazzina marocchina di 15 anni, che alla stazione di Hannover aveva causato il ferimento in modo grave di un poliziotto.

Ora si è arrivati ad una aggressione multipla e ad una persona uccisa, in una escalation che preoccupa le autorità tedesche. L’allarme per gli attentati terroristici da parte di seguaci della jihad è sempre presente in Germania, e a Capodanno era scattato proprio a Monaco di Baviera, dove si temeva che alcuni terroristi potessero commettere degli attentati suicidi. Per questo, recentemente, Holger Muench, capo della polizia tedesca, aveva ammesso che l’islamismo è presente anche nel suo paese. A fronte di questo si temono anche ritorsioni da parte dei neonazisti, ed il 13 gennaio scorso tre uomini ed una donna sono stati accusati dalla procura federale di organizzare attentati sia contro i centri che accolgono i profughi che contro le moschee.