Cronaca

Alla Camera si discute sul biotestamento

Proprio a partire da questa mattina alla Camera si è aperta la discussione su una tematica che tanto sta facendo parlare negli ultimi tempi, il biotestamento. Servono norme precise in tal senso e delle leggi che indichino chiaramente come bisogna muoversi. I Radicali e l’Associazione Luca Coscioni, da sempre impegnati su questo tema e intenzionati a sensibilizzare in merito l’opinione pubblica, hanno deciso di organizzare un presidio proprio davanti alla sede del Parlamento, per dimostrare di essere presenti e di seguire molto da vicino l’evoluzione della cosa.
Il testo di legge è già stato predisposto e su di esso verterà nello specifico la discussione odierna.
Si parlerà dunque di eutanasia e di suicidio assistito? A dispetto di quanto si potrebbe pensare, tutto ciò non è assolutamente argomento di discussione, almeno per il momento. La legge italiana infatti non ammette nessuna di queste due vie alternative per porre fine alla sofferenza di un malato terminale o che non ha alcuna speranza di miglioramenti futuri. Le polemiche degli ultimi giorni sulla decisione di Dj Fabo di andare a morire in Svizzera erano legate proprio a questa mancanza di attenzione da parte dello Stato nei confronti di casi come il suo.
Tornando infatti al testo di legge di cui si sta discutendo alla Camera, si parla nello specifico di una definizione più precisa di quella che non si abbia oggi, in merito a quelli che sono i diritti del paziente. Si prevede così la possibilità da parte di quest’ultimo, di firmare un testamento biologico che possa essere vincolante per il medico che effettua le cure. Quello che cambia rispetto a oggi è la possibilità che verrebbe data ad ognuno di dare indicazioni in anticipo sul modo in cui si vorrebbe essere curati in un futuro in cui potrebbe accadere di non essere in grado di esprimere la propria volontà. Il testamento biologico consisterebbe ad esempio nella possibilità di escludere in anticipo un eventuale nutrimento artificiale. In questo modo sarebbe il paziente stesso ad esprimere la sua volontà e non qualcun’altro per lui. Si tratterebbe dunque di un importante cambiamento nel settore della medicina.