Scienze e Tech

Alzheimer: arriva il farmaco che rallenta la malattia

La malattia di Alzheimer è tristemente nota per essere una malattia degenerativa che comporta demenza nel soggetto colpito.

Gli studi per cercare di arginare i danni di questa malattia e, se possibile, per cercare di curarla, stanno procedento febbrilmente da anni ipresso le migliori case di ricerca scientifica.
Oggi abbiamo un primo segnale che forse qualcosa si sta muovendo. La casa farmaceutica Eli Lilly produce un farmaco che è risultato essere in grado di rallentare i sintomi della malattia.
 Solanezumab e, sebbene non sia una cura definitiva, rappresenta un primo ed importante passo nella direzione giusta.
Si è cercato per moltissimo tempo di riuscire a contrastare la malattia in qualche modo, tuttavia i risultati non sono stati mai soddisfacenti. Oggi con questo farmaco si è riusciti a limitare la degenerazione dei sintomi ed è un grosso passo in avanti.

Gli scienziati che hanno svolto la ricerca sono chiari, non si tratta di una cura che possa guarire chi è affetto dal morbo di Alzheimer, tuttavia questa scoperta rappresenta un passo avanti che potrebbe portare a nuovi risultati in futuro. Nel gruppo di studio è stata svolta una sperimentazione che metteva a confronto due gruppi di soggetti malati, uno dei quali assumeva il farmaco per un certo periodo, mentre all’altro veniva dato un placebo. Per confermare i benefici del Solanezumab il placebo non avrebbe dovuto dare risultati. In effetti così è stato e, mentre i soggetti che non assumevano il farmaco hanno visto peggiorare le loro condizioni nel periodo considerato, quelli che lo hanno assunto hanno potuto godere di una riduzione di ben il 30 per cento dei sintomi collegati alla malattia.
Secondo il direttore del progetto, Eric Karran, questo dato risultato è molto positivo perchécongermaagli scienziati di essere nella direzione giusta.

Molto spesso, in medicina, si arriva a grandi risultati partendo proprio da scoperte di questo tipo. Sebbene quindi, questa non sia una cura definitiva, la comunità scientifica guarda con attenzione a questi sviluppi. Nel prossimo futuro il numero di possibili malati di Alzheimer viene pronosticato in notevole aumento, per questo motivo una cura sarebbe veramente fondamentale da individuare nell’interesse di una popolazione europea che , sempre in maggiore percentuale, si avvicina ad una certa età.

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