Scienze e Tech

Basta mela, adesso alla salute ci pensa Apple! Con Research Kit app per asma, cuore,diabete e cancro al seno

Se l’evento organizzato da Apple solo qualche ora fa ha visto come grandi protagonisti l’Apple Watch e i MacBook, è stata anche l’occasione per mostrare al pubblico un nuovo software: il “Research Kit“, che consente di mettere in contatto, in modo semplice e veloce, malati e ricercatori.
Si tratta di una novità assoluta, che potrebbe portare ad una rivoluzione nelle modalità di attuazione delle sperimentazioni mediche.

L’azienda di Cupertino, già in passato, si è dimostrata molto interessata alla salute delle persone. Un app come “Salute“, ad esempio, ha permesso a milioni di utenti di tenere traccia dei propri progressi nell’esecuzione di attività fisiche, oltre che di monitorare la qualità del proprio sonno, avendo sempre a disposizione decine di parametri.Questo nuovo software, però, sembra aver spostato l’asticella ancora più in alto; in questo caso, l’iPhone assume la funzione di strumento di ricerca medica a livello globale.
In base alle dichiarazioni rilasciate da Jeff Williams, senior vice presidente della stessa Apple, è stata proprio l’app “Salute” a far nascere “Research Kit”. È stato parlando con numerosi medici, interpellati nella realizzazione di “Salute”, che Apple è venuta a conoscenza di un problema purtroppo molto diffuso. Spesso, infatti, la ricerca ha difficoltà ad ottenere risultati a causa della scarsità del numero di pazienti disponibili. Inoltre, accade che i dati forniti dagli stessi pazienti siano imprecisi.
Il fatto di poter contare su circa 700 milioni di utenti che possiedono un iPhone potrebbe favorire la ricerca, migliorando decisamente la situazione attuale.

Research Kit” è un software di tipo open source, e verrà lanciato a partire dal mese di aprile. Da quel momento, pazienti e medici agiranno a stretto contatto. Inoltre, Apple, collaborando con partner di livello mondiale, tra i quali è possibile indicare la Oxford University e la facoltà di medicina situata a Stanford, ha già realizzato 5 ulteriori applicazioni. Queste ultime sono disponibili da oggi, e sono dedicate alle ricerche su alcune tra le malattie più diffuse in tutto il mondo: asma, cancro al seno, Parkinson, diabete e malattie cardiovascolari.
L’app sul morbo di Parkinson, ad esempio, richiede al paziente dei test quotidiani, attraverso i quali sono misurate le variazioni che possono verificarsi nella condizione fisica; queste ultime vengono integrate con altri dati raccolti precedentemente dall’app “Salute”.
Ai ricercatori, in questo modo, saranno forniti costantemente nuovi dati, con il vantaggio di avere un bacino di utenti praticamente sconfinato.
A favorire la diffusione del software sarà anche il fatto che le applicazioni potranno essere scaricate dallo store Apple. Successivamente, occorrerà solamente leggere le avvertenze e fornire il proprio consenso.

Quest’ultimo punto risulta particolarmente importante in questo caso, avendo per oggetto la salute delle persone.
Ad ogni utente verrà garantita, pertanto, la possibilità di condividere solo alcuni dati, in base alle proprie preferenze. Apple, inoltre, non avrà la possibilità di accedere alle misurazioni. Se la diffusione delle notizie in merito alle proprie condizioni rappresenta certamente un vantaggio importante per le ricerche, anche i pazienti potranno contare su diversi benefici. In particolare, il fatto di poter comunicare costantemente con i medici nel corso delle sperimentazioni stesse aiuta ad affrontare le patologie.

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