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Centrafrica, 50 cristiani massacrati a Gambo in un ospedale: tra le vittime degli estremisti anche donne e bambini

IL MASSACRO NELLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA – Il primo a dare la notizia è stato il quotidiano Avvenire che, attraverso le parole del Monsignor Juan José Aguirre, ha parlato della strage di civili che si è consumata a Gambo, piccolo centro della Repubblica Centrafricana e distante una manciata di chilometri da Bangassou.

Secondo quanto si apprende dalle prime e frammentarie ricostruzioni, un commando di militanti facente parte di un locale gruppo di estremisti islamici avrebbe fatto irruzione in un ospedale gestito dalla Croce Rossa. Il bilancio finale del raid, compiuto con armi da taglio, parla infatti di circa 50 vittime, tra cui anche donne, bambini e anziani sgozzati e che non sono stati risparmiati dalla furia omicida del commando; inoltre, tra le vittime ci sarebbero anche sei volontari della stessa Croce Rossa che si trovavano in servizio in quel momento

UN CONFLITTO TRA FAZIONI CONTRAPPOSTE – Secondo Aguirre e alcune fonti della polizia centrafricana, il massacro sarebbe nato come una sorta di vendetta perpetrata dagli estremisti islamici che, nei giorni scorsi, avevano subito un blitz da parte di alcuni gruppi di combattenti non musulmani nelle zone da loro controllate. Infatti, da oramai alcuni anni, la Repubblica Centrafricana è dilaniata da numerosi conflitti tra fazioni contrapposte, tra cui appunto i militanti jihadisti Seleka e veri e propri gruppi di autodifesa presenti da tempo sul territorio. In particolare, gli affiliati al gruppo Seleka sono guerriglieri addestrati in Ciad e che, da quasi quattro anni, portano avanti la causa islamista in Centrafrica spargendo sangue non solamente tra i gruppi rivali ma anche tra la popolazione civile.

In questo modo si spiega la strage compiuta nell’ospedale, dove erano ricoverati dei pazienti di religione cristiana e altri civili, ritenuti fiancheggiatori dei gruppi di autodifesa non musulmani. Intervenuto sull’accaduto, Monsignor Aguirre ha anche spiegato che Papa Francesco è “molto addolorato da questo nuovo crimine, auspicando che l’escalation di violenza abbia presto fine”.