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C’era una volta il blog di Grillo: tra i primi 10 nel Mondo nel 2006, ora il sito è crollato in 7.447 posizione

In casa Cinque Stelle un dato preoccupante che testimonia, probabilmente, la marginalità attuale del ruolo di Beppe Grillo nelle vicende politiche italiane.

Era solo il 2006, e il sito internet del leader carismatico del Movimento 5 Stelle, www.beppegrillo.it, risultava il più visitato della penisola, attestandosi inaspettatamente nella top ten mondiale, accanto a colossi quali Bbc, Cnn e Usa Today. Meno di 10 anni sono trascorsi, ma nel frattempo il Mondo sembra essere cambiato: il sito del comico ligure, è crollato alla 154esima posizione in Italia, mentre in giro nel Pianeta è ormai il numero 7447, a testimonianza che la portata del movimento fondato da Grillo, non sembra più attirare le attenzioni della stampa estera così come accadeva soltanto un paio di anni fa.
A rilasciare questi dati, è stata una delle principali aziende del gruppo Amazon, Alexa, specializzata nell’elaborazione di statistiche inerenti il web, e partner di Google nel determinare la popolarità dei siti. Il ranking, pubblicato dal settimanale “Oggi“, è confermato da altre importanti società: Traffic Estimate, ad esempio, segnala una diminuzione di quasi 3 milioni di contatti da Giugno ad oggi; Calcustat.com, attribuisce al sito di Grillo una C, risultato deludente se si pensa che i siti di Corriere e Repubblica meritano una A.
Eppure, rispetto al 2006, quando il comico ligure non poteva vantare nessuna rappresentanza parlamentare, il Movimento è cresciuto nei consensi, arrivando a raggiungere nel 2013, lo storico risultato di primo partito italiano.
Il crollo numerico di contatti, potrebbe essere da ricercare nel disimpegno annunciato negli ultimi tempi dai due fondatori del M5S, lo stesso Grillo e il “guru” Gianroberto Casaleggio, ma non è da escludere che sia sopravvenuta una sorta di “assuefazione” fisiologica ai toni forti utilizzati dal leader pentastellato per enfatizzare le sue battaglie, e che i post roboanti, che fino a qualche tempo fa concentravano l’attenzione del Paese, si siano tramutati per i lettori, in una noiosa routine.
Possibile poi che ai visitatori abituali del sito non sia piaciuta la politica attuata dai gestori dello spazio web, che in questi ultimi tempi hanno alternato i soliti articoli di denuncia e di protesta a spot pubblicitari come:

“Non mangiate mai la parte verde delle patate”, o “Come farsi passare il singhiozzo”.

Del resto, la pagina web di Grillo, non si è mai distinta per trasparenza, e solo qualche mese fa, è stata oggetto di un’inchiesta da parte di “Report“, il programma di Milena Gabanelli, in cui si chiedeva conto alla Casaleggio Associati, e allo stesso Grillo, di dove andassero a finire i soldi procurati dagli spot presenti sul blog.
Sotto la lente d’ingrandimento è stata messa anche la scelta dell’uomo simbolo del movimento di affidare proprio al suo sito web la responsabilità di dettare la linea politica del M5S e dei suoi stessi Parlamentari, nonché la decisione di utilizzare la stessa piattaforma per svolgere le famose consultazioni online cui spesso sono chiamati gli attivisti del Movimento.
Le ultime critiche piovute su Grillo, riguardano la scelta di pubblicare sul sito una registrazione, effettuata illegalmente fra i banchi della Camera, tra l’ex M5S Chiara Mucci, ora Alternativa Libera, e il deputato Mariano Rabino di Scelta Civica, in cui i due discutono del vantaggio economico di convergere in unico gruppo parlamentare.
Ciò che è certo, è che Grillo può consolarsi con un primato: su Facebook, rimane saldamente al comando dei politici più apprezzati, con un milione 776 mila “Mi Piace”.

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