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Colpo di Stato in Sudan, Al-Bashir si dimette, la nazione è in mano all’Esercito

Golpe in Sudan dopo le violente proteste dei manifestanti che, da settimane, erano assiepati davanti al quartier generale dell’esercito e incitavano alle dimissioni di Omar Al-Bashir e del suo Governo.

Dopo trent’anni di regime, il Sudan ha deciso di voltare pagina e lo ha fatto con un colpo di Stato. Alle prime luci dell’alba di questa mattina le forze militari sudanesi hanno fatto irruzione nella sede dell’emittente radiotelevisiva di Stato per annunciare ufficialmente il golpe. Dopo giorni di proteste da parte dei cittadini, l’esercito nazionale si è infatti schierato con il popolo, rovesciando il Governo in carica e costringendo alle dimissioni il reggente Omar Al-Bashir.

L’emittente tv al-Arabiya ha annunciato che nelle prossime ore dovrebbe arrivare il messaggio a reti unificate delle dimissioni del presidente Al-Bashir. L’esercito nazionale del Sudan, nel frattempo, ha fatto sapere che a breve sarà costituito un Consiglio militare, guidato dal vice presidente Awad Ibn Auf, che garantirà un governo di transizione in attesa di nuove elezioni. Dopo la chiusura dell’aeroporto di Khartoum, i militari ora controllano le principali arterie della capitale.

La popolazione si è riversata nelle strade per festeggiare la caduta del Governo Al-Bashir, ma non sono mancati scontri e violenze. Le televisioni locali parlano di centinaia di feriti, almeno cinquanta morti e esponenti politici e militari arrestati.