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Donne anemiche: nascituro a rischio di sviluppare autismo

I ricercatori dell’UC Davis Mind Institute hanno effettuato un’importante scoperta nel campo dei disturbi dello spettro autistico dei neonati: secondo il loro studio, se la madre presenta una carenza di ferro prima e durante la gravidanza ci sono molte più probabilità che suo figlio sia autistico; per l’esattezza i rischi sono cinque volte maggiori del normale.

I ricercatori hanno elaborato i dati ottenuti in un intervallo di tempo di 7 anni, dal 2002 al 2009, da un ampio campione di donne iscritte al “Childhood Autism Risks from Genetics and the Environment (CHARGE) Study”. Una parte di queste donne erano madri di bimbi autistici, mentre un’altra parte erano madri di bambini nati con sviluppo regolare. Gli studiosi hanno così misurato e confrontato la presenza e l’assunzione quotidiana di ferro e vitamine negli alimenti consumati dalle donne durante i tre mesi precedenti alla nascita del bambino, fino alla fine del periodo di allattamento.

I risultati dell’indagine hanno dimostrato che una bassa presenza di ferro nelle madri comportava un rischio cinque volte maggiore di autismo nel nascituro; i rischi si aggravano nei casi di madri di 35 anni di età o in condizioni metaboliche quali obesità, diabete o ipertensione durante il periodo della gravidanza.

I medici hanno inoltre spiegato che il rischio di autismo aumentava durante il periodo dell’allattamento se la madre aveva una carenza di ferro.

L’anemia è uno dei disturbi più diffusi tra le donne incinte, si parla del 50% dei casi, dunque bisogna fare molta attenzione, perché il ferro è un elemento di fondamentale importanza per lo sviluppo cerebrale del bambino. Grazie a questo elemento, infatti, il neonato può produrre i neurotrasmettitori e può attivare la funzione immunitaria, processi ovviamente rallentati in caso di assenza della giusta quantità di ferro.

Per avere maggiori certezze e dati più precisi, i ricercatori ripeteranno lo studio ma per ora consigliano comunque alle donne in gravidanza di assumere quotidianamente ferro e vitamine, nelle dosi consigliate dal proprio medico curante, e di prestare particolare attenzione soprattutto nei casi di obesità, ipertensione e diabete.

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