Cronaca

Hotel Rigopiano, estratti altri cinque cadaveri dalle macerie: sale a 23 il numero delle vittime

SALE IL NUMERO DELLE VITTIME – Prosegue senza sosta il lavoro dei soccorritori sul luogo della tragedia che da giorni domina sulle prime pagine della cronaca nazionale: sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano a Farindola (Pescara), devastato dall’imponente slavina che si è abbattuta sulla struttura sei giorni fa, sono stati infatti ritrovati altri cinque corpi senza vita (tre donne e due uomini), tuttavia non ancora identificati.

Il rinvenimento delle salme fa così salire il bilancio a 23 morti, mentre le squadre dei Vigili del Fuoco impegnate nella ricerca di altri possibili superstiti parlano di sei persone ancora disperse: a dare notizia degli ultimi sviluppi della scorsa notte è stata la Prefettura di Pescara, annunciando anche che presto verranno effettuate le consuete procedure di riconoscimento da parte dei parenti delle vittime.

SPERANZE RIDOTTE AL LUMICINO – Secondo fonti molto vicine alla Protezione Civile, le operazioni di soccorso presso il luogo della sciagura potrebbero durare altre 24 ore prima di venire dichiarate concluse: “Noi continueremo ad andare avanti fino a quando sarà possibile” ha spiegato alla stampa lo stesso capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, aggiungendo che, nonostante le speranze siano ridotte al lumicino dopo quasi una settimana, “si spera di trovare altri superstiti tra le sei persone scomparse”.

“Non vogliamo fermarci fino a quando non saremo certi che nessun corpo è rimasto sotto la neve” gli ha fatto eco Luigi D’Angelo, in servizio presso il centro di coordinamento dei soccorsi di Penne. Inoltre, secondo quanto si apprende dalle squadre impegnate sul posto, due dei cadaveri delle donne trovate nella notte potrebbero essere delle cuoche in servizio presso il resort. Le residue speranze di trovare ancora qualcuno vivo hanno cominciato ad affievolirsi dopo che i Vigili del Fuoco erano riusciti a penetrare all’interno del cuore dell’Hotel, nell’area che portava alle cucine e alla zona bar, non rinvenendo però nessuno dei dispersi che fosse riuscito a trovare riparo in quel settore dopo la valanga.

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