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Il Papa invita l’Europa a ritrovare la propria anima “Al centro l’individuo non l’economia”

L’intervento di Papa Bergoglio al Parlamento Ue si è concluso tra gli applausi degli Eurodeputati intervenuti. Parole importanti quelle del Pontefice, che ha toccato diversi argomenti riservando anche critiche al Vecchio Continente, equiparato ad:

“Una nonna non più fertile e vivace”.

La sua visita ha avuto luogo a 26 anni di distanza da quella che ha visto come partecipe Giovanni Paolo II; quest’ultimo era stato il primo Papa ad intervenire all’interno dell’assemblea Ue. Ad invitare Bergoglio è stato direttamente il Presidente dell’Europarlamento Martin Schulz. Dopo aver assistito alla cerimonia di benvenuto, che prevedeva l’alzabandiera e gli inni, sia quello europeo che quello vaticano, il Santo Padre ha preso la parola, sottolineando l’essenzialità per l’Europa di ritrovare le proprie radici cristiane, in modo da non perdere la propria anima. Papa Francesco ha esordito lanciando un messaggio di speranza a tutti i cittadini, cercando di incoraggiare coloro che si sentono in difficoltà.
Tra gli argomenti toccati da Bergoglio alcuni dei più importanti temi che, negli ultimi tempi, rivestono una parte fondamentale nell’agenda comunitaria. Ha esortato gli Eurodeputati a lavorare con l’obiettivo per permettere che il “vecchio continente”  ritrovi la sua anima buona. Inoltre, ha espresso il desiderio che le istituzioni europee dimostrino di operare al fianco del cittadino. Al centro dei pensieri deve essere posta la sacralità della persona, non l’economia.
Secondo Bergoglio, la malattia dell’Europa si chiama solitudine, dovuta ad una mancanza di legami. La cosa appare evidente osservando gli anziani, che vengono molte volte abbandonati al loro destino, e i giovani, che non hanno punti di riferimento e non vedono opportunità per il futuro. L’uomo non può essere trattato calla stregua di un bene di consumo, oppure come un ingranaggio che finisce per essere utilizzato quando non riveste più alcuna utilità dal punto di vista economico. Sono troppi i gli anziani che non possono permettersi le cure, oppure i bambini cui non viene data la possibilità di nascere.

Papa Francesco ha anche voluto ricordare le ingiustizie e le persecuzioni che vengono perpetrate nel silenzio alle minoranze religiose, in particolare a quelle cristiane. Il discorso ha inevitabilmente toccato anche il tema del lavoro; Bergoglio ha invitato gli Eurodeputati a favorire le politiche di occupazione, restituendo dignità allo stesso concetto di lavoro, coniugando la flessibilità necessaria per il mercato con la stabilità di un posto di lavoro. Un richiamo è stato fatto anche al capitolo migranti; secondo il Pontefice il Mar Mediterraneo non può diventare un “grande cimitero”.
Al termine del discorso Bergoglio ha incontrato sia il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy che quello della Commissione Europea Juncker, oltre al premier italiano Renzi. Esauriti i colloqui si è poi recato alla sede del Consiglio d’Europa. Si è trattato del suo ultimo viaggio prima della trasferta che lo porterà in Turchia. Tornando da Strasburgo ha rilasciato anche qualche parola ai giornalisti presenti sull’aereo, definendo un dialogo con l’Isis quasi impossibile, anche se non è sua intenzione chiudere la porta a nessuno.

Renzi ha voluto indicare come i temi trattati dal Pontefice siano condivisibili in modo profondo; ha definito il discorso come un “discorso politico…con la P maiuscola“. Chi, invece, ha mostrato dissenso per la visita del Papa è stato Jean Luc Melenchon, appartenente all’estrema sinistra francese, che ha preferito non presentarsi al discorso del Papa, dichiarando che la presenza di un religioso in un ambito legislativo non è ammissibile e tollerabile.

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