Italia

Roma: Le minacce dell’Isis a Roma e il Cristianesimo

Gli attacchi mediatici del Califfato Islamico contro l’Italia ed in particolare contro Roma, considerata il “simbolo” della religione cristiana, hanno fatto registrare un nuovo capitolo.

Nel quarto numero della rivista “Daqib“, che vuole portare nel mondo il terrore dei jihadisti, c’è un nuovo attacco simboleggiato dalla foto di Piazza San Pietro, nella quale viene posta una bandiera del Califfato, in cima all’obelisco. Gli “infedeli”, come la rivista etichetta i Cristiani, sono al centro dell’attacco di Daqib, che pubblica anche una foto del Vaticano, sulla quale compare una scritta molto chiara: “crociata fallita“. Un messaggio che si aggiunge a quelli che, tramite video, sono stati lanciati da Abu Bakr al-Baghdadi, che ha annunciato la “conquista di Roma”. La strategia del Califfato, è quella di distruggere i simboli degli “infedeli” per imporre i propri ed in questo filone si inseriscono gli attacchi all’Italia, dopo quelli portati contro Stati Uniti e Gran Bretagna. All’interno della rivista si dice chiaramente che questo è il volere di Allah, e che i Musulmani saranno impegnati in una “crociata finale” che porterà l’Islam a divenire la sola religione in tutto il Mondo.

Intanto il rischio di attentati terroristici contro la nostra capitale, fa rimanere sempre alto il livello di “allerta” da parte delle forze dell’antiterrorismo. Si temono soprattutto azioni da parte di “cellule indipendenti” presenti anche in Italia, il cui attivismo viene caldeggiato proprio dalla diffusione di riviste come Daqib, e dai messaggi video degli estremisti. Su Daqib trova spazio anche un messaggio scritto alla madre da parte del giornalista statunitense decapitato ad inizio settembre, Steven Sotloff, nel quale si legge:

“Mamma, per favore non lasciare che Obama mi uccida. Che cosa non ha capito il nostro governo? Non fatevi coinvolgere negli affari interni ed esterni dello Stato islamico. Lasciateli combattere la loro guerra. Mamma, si può ancora salvare la mia vita”.

Insieme alla lettera le foto dello stesso Sotloff prima della decapitazione e della testa “mozzata”. Accanto alle fotografie che ritraggono azioni di guerra, Daqib pubblica anche immagini di operai jihadisti, intenti a riparare le fogne, o linee elettriche, nelle zona che hanno subito bombardamenti. Questo allo scopo di far capire quali sono i compiti di uno stato “islamico”, ma il vero obiettivo della rivista rimane la creazione del terrore.

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