Economia

La minaccia di un prelievo forzoso sui nostri soldi in Banca torna a far paura. Come potersi cautelare?

Più volte l’FMI, “Fondo Monetario Internazionale”, ha prospettato l’ipotesi di un prelievo forzoso per combattere la crisi dei debiti sovrani che ha colpito diversi Stati.

Di recente tale ipotesi ha acquistato concretezza anche nella sede dell’Unione Europea a Bruxelles, per una soluzione considerata una via di mezzo fra panacea per i problemi ed extrema ratio alla quale ricorrere soltanto se non si trovano altre soluzione. Ad ogni modo, lo spettro rappresentato dal prelievo forzoso ha iniziato ad incombere minaccioso sull’Europa, tanto che si vocifera che la Bce abbia intenzione di intervenire persino sui conti correnti inferiori ai 100 mila euro. Esiste una maniera per difendersi? In teoria no, però ci si può attrezzare per cercare di limitare al minimo i danni.
Nonostante già da un po’ si parli di prelievo forzoso, in molti non hanno ancora ben chiaro cosa sia: si tratta, in sostanza, di una tassa sul patrimonio, che viene applicata al denaro che è stato depositato nelle Banche. Ad applicare questa tassa è lo Stato, che lo può fare senza bisogno di alcuna autorizzazione da parte dei correntisti (ecco perché viene definito “forzoso”). Gli Stati ricorrono a questo strumento quando necessitano di liquidità immediata per contrastare una crisi finanziaria di grave entità. La somma che viene prelevata in maniera forzata si calcola in base ad una percentuale in riferimento agli stessi depositi.

Per quanto riguarda l’Italia, esiste un precedente di prelievo forzoso: si verificò nel 1992, nella notte a cavallo fra il 9 e il 10 Luglio, quando Giuliano Amato, che ricopriva l’incarico di Presidente del Consiglio, fissò un prelievo forzoso del 6 per mille sui conti correnti di tutti i cittadini. Un episodio che in tanti ricordano ancora oggi, a distanza di quasi 23 anni e al quale si è subito fatto riferimento dopo le prime voci di un ipotetico nuovo prelievo forzoso contro la crisi.
Per quel che concerne i conti correnti, si può dire che non esistono misure di difesa valide: è un tipo di intervento immediato e rapido proprio per giocare d’anticipo sui correntisti che potrebbero recarsi in fretta e furia agli sportelli.
Ci sono, invece, più possibilità di proteggere forme di investimento di altro tipo, come ad esempio obbligazioni e titoli di Stato. Bisogna tenere dritte le antenne e fare attenzione a ristrutturazioni e svalutazioni che in qualunque momento potrebbero colpire tali investimenti.
Bisogna pensare con attenzione anche se si è intenzionati a sottoscrivere una polizza vita, depositando poi i soldi in una delle Banche che appartengono all’Eurozona; un investimento simile potrebbe diventare molto rischioso nell’eventualità di un prelievo forzoso. Se invece si vuole investire in un fondo, bisogna accertarsi anticipatamente che la banca depositaria abbia sede in un Paese al di fuori dell’Unione Europea.

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