Cronaca

Lifeline sotto sequestro a Malta, migranti ridistribuiti in 8 Paesi

Con l’ormeggio nel porto di La Valletta, a Malta, si è probabilmente conclusa l’attività della Ong Lifeline. Sull’imbarcazione, oltre alle nove persone dell’equipaggio più il comandante, vi erano in tutto 234 migranti, imbarcati al largo della Libia. Il premier di Malta, Muscat, ha annunciato che la nave sarà posta sotto sequestro.

Ad accoglierla al suo arrivo, poco prima delle 20.00 di ieri sera, c’erano numerosi poliziotti a bordo di pullman della polizia. Dalle indiscrezioni che emergono in queste ore, tutti i membri dell’equipaggio hanno nominato un avvocato difensore, consapevoli che potrebbero ricevere un’ordinanza di fermo da parte della polizia maltese. In tutta la vicenda, le responsabilità maggiori dovrebbero ricadere sul capitano della Lifeline, Peter Reisch, accusato di aver disobbedito agli ordini della Guardia costiera italiana. Ad oggi, inoltre, non è ancora stata risolta la questione relativa alla registrazione dell’imbarcazione. In merito a questo tema, da Malta fanno sapere che la Lifeline avrebbe un’unica licenza da diporto, inconciliabile con l’operato svolto fino ad oggi nel Mar Mediterraneo.

Redistribuzione migranti, la Germania dice no

I 234 migranti a bordo della Ong Lifeline saranno redistribuiti in 8 Paesi dell’Unione Europea. Ad accettare l’accordo sono state Malta, Italia, Francia, Portogallo, Irlanda, Olanda, Lussemburgo e Belgio. A dire no, invece, è stata la Germania di Angela Merkel.

Matteo Salvini ha commentato sui social la vicenda, che lo ha visto grande protagonista nei giorni scorsi: “Dopo le parole arrivano i fatti”. Il ministro dell’Interno si è detto soddisfatto di come è stata gestito il tutto, citando il ringraziamento da parte della Marina libica nei confronti dell’Italia, per aver ordinato la chiusura dei porti alle imbarcazioni Ong. Anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha festeggiato il traguardo raggiunto dall’Italia. Il ministro pentastellato ha aggiunto che quanto accaduto con la Lifeline possa rappresentare nell’immediato futuro una grande vittoria per l’Europa.