Scienze e Tech

Musica, sempre più strumento di guarigione

L’ uomo scoprì il suono , lo armonizzò in uno strumento e inventò la musica.

I momenti musicali sono diventati occasioni di condivisione per la comunità, ma anche di raccoglimento individuale. Molti di noi hanno una canzone preferita che rappresenta un determinato momento della propria vita o sono fan di un artista. Mai cantato una canzone sotto la doccia?
Il legame che si stabilisce con il testo e le note di una canzone è forte, tanto da riascoltare volte e più volte quel brano che tanto ci piace o riaccendere un ricordo.
Quante volte ci siamo divertiti con i cartoni animati di Paperino che non hanno dialoghi, ma soltanto un sottofondo musicale che ben esprime le immagini! Senza colonne sonore spaventose, forse non sobbalzeremmo nemmeno sulla poltrona… e quel bacio così intenso sostenuto da una canzone romanticissima?
La musica comunica! In effetti gli studi scientifici hanno dimostrato che la musica riesce a stimolare le emozioni.
Il professore Leo Nahon, direttore della struttura Psichiatrica 3 all’ ospedale Niguarda di Milano, sta tenendo convegni e conferenze per spiegare come i nostri neuroni siano stimolati da un concerto o da delle note musicali. Attraverso la neuroradiologia, sono state messe in evidenza le aree che si accendono nel nostro cervello quando ascoltiamo la musica: esse sono state evidenziate a livello emozionale e associativo.
Da qualche tempo è in atto presso molte strutture che accolgono malati di Alzheimer o pazienti psichiatrici, la musicoterapia. Si tratta di una tecnica paramedica che restituisce buoni risultati.

La musica classica in particolare è dimostrato come sia in grado di aiutare a contenere a livello neurologico i pazienti a cui vengono già somministrati dei farmaci. Una seduta di musicoterapia rende attivo il paziente e facilita i legami di gruppo, inoltre migliora anche le capacità cognitive in persone che stanno andando incontro ad una demenza.
Si possono ottenere risultati di successo semplicemente azionando il tasto play e si può tornare a ‘sentire’ con vibrazioni che ci toccano il cuore e il cervello.

Leave a Response