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Omelia da Sindacalista per Papa Francesco: “Peccato gravissimo dare lavoro in nero!”

Il Papa ha lanciato un duro attacco contro quei datori di lavoro che utilizzano dipendenti senza regolarizzare la loro posizione, ovvero facendoli lavorare in nero.

Il Pontefice ha affermato che non si può pensare di lavarsi la coscienza “facendo offerte alla Chiesa” mentre con i dipendenti si ha un atteggiamento illegale e immorale: per Papa Bergoglio si è infatti davanti a un peccato molto grave, perchè:

“Si finisce con l’usare Dio per celare un’ingiustizia”.

Papa Francesco ha rincarato la dose affermando che se un imprenditore frequenta la Chiesa ogni domenica e fa la comunione, si può interrogarlo su quale sia il suo rapporto con chi lavora alle sue dipendenze, se la posizione dei suoi lavoratori è regolare e se garantisce loro un salario congruo.
Tali concetti sono stati espressi dal Pontefice nel corso della messa che ha celebrato nella mattinata di oggi a Casa Santa Marta, nel corso della quale ha ricordato come le persone di fede cristiana, in particolare nel periodo di Quaresima, debbano vivere in modo corretto quello che è l’amore perso il Signore e quello nei confronti dei propri simili.
Il Santo Padre ha invitato a prestare attenzione a chi fa offerte per la Chiesa e poi mantiene un atteggiamento scorretto nei confronti di chi lavora per lui. Il Papa, commentando i passi letti durante la messa ha ricordato come sia fondamentale riuscire a percepire la differenza tra il formale e il reale nel rapporto con Dio.

Il Pontefice ha citato la condanna che Gesù rivolse ai farisei, i quali ponevano in essere:

“Molte osservanze esteriori, ma senza avere la verità nel proprio cuore”.

Il Papa ha classificato come un peccato gravissimo quello consistente nel servirsi del Signore per coprire comportamenti scorretti e ha ribadito come sia consigliabile chiedere agli imprenditori che si recano tutte le domeniche a messa quali siano i propri comportamenti nei confronti dei propri dipendenti.
Bergoglio ha concluso quello che è stato un vero e proprio “j’accuse” nei confronti di chi utilizza lavoratori in nero, affermando che chi si comporta in questo modo è tutto tranne che un buon Cristiano.

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