Misteri

Progetto Iside: la spedizione russa in Egitto che recuperò la mummia di un antico astronauta

Il tema della vita su altri pianeti è un argomento che affascina l’uomo da secoli; la possibilità di non essere soli nell’universo ha sempre raccolto opinioni discordanti, coinvolgendo in dibattiti sia semplici appassionati che famosi studiosi. Ogni tanto arrivano alla stampa notizie che alimentano le speranze di chi crede nell’esistenza di creature aliene, ma che la scienza cerca di spiegare in modo razionale. Una delle ultime riguarda il famigerato “Progetto Iside”, che avrebbe coinvolto il KGB; si parla di un fantomatico ritrovamento di una mummia, la cui figura sarebbe riconducibile ad un astronauta molto antico e, pertanto, non proveniente dalla Terra ma da altri mondi.

La vera notizia è il fatto che a prova dell’avvenuto ritrovamento ci sarebbe una pellicola, mostrata nel lontano 1998. Quest’ultima mostra una delegazione KGB in territorio egiziano; tale filmato sarebbe stato mostrato per anni unicamente nella ristretta cerchia dei servizi segreti sovietici. Ad ogni modo, è stato indicato come a trasmettere il filmato sarebbe stata in esclusiva Sci-Fi, una rete televisiva statunitense. Le informazioni in merito alla presentazione sono state reperite in rete. Secondo la stessa emittente, l’autenticità del nastro sarebbe stata confermata da un team di specialisti. È importante sottolineare come il filmato sia stato trasmesso un’unica volta e che non è stato possibile recuperare altre copie del video. Esisterebbero solamente quelle registrate dagli spettatori in quell’unica occasione.
C’è chi definisce quanto mostrato come un’elaborata (e anche costosa) truffa, mentre altri sostengono ancora oggi che una scoperta simile è destinata a rivoluzionare completamente quella che è considerata come l’origine della civiltà umana.

A parlare diffusamente del video è stato un astrofisico e neurologo russo, tale Viktor Ivanovich, che sarebbe stato assunto dal Cremlino in qualità di consulente scientifico. In particolare, il suo lavoro si sarebbe concentrato sullo sviluppo di alcuni sistemi di propulsione avanzata. Ivanovich ha rivelato a Sci-Fi di aver avuto occasione di esaminare diversi dossier appartenenti al KGB, all’interno dei quali erano contenute alcune informazioni segrete relative alla spedizione avvenuta nel 1961, dal nome “Progetto Iside“. L’obiettivo di tale operazione era quello di riuscire a scoprire la presenza di tecnologie avanzate nell’antico Egitto; questo per poterle applicare in ambito militare.
Per quanto riguarda le persone impegnate in quella spedizione, si parla di diversi egittologi che collaboravano con l’Accademia Sovietica delle Scienze, ma anche di Herman Alekseen, operante per conto dell’Ermitage Museum. Inoltre, Ivanovich indica anche la presenza di diversi militari, specializzati nei rami della chimica e della radioattività, e di alcuni astronomi di fama. Infine, da segnalare Sami Sharaf, il segretario di Nasser, ossia il secondo Presidente di quella che fu la Repubblica d’Egitto.
La spedizione sarebbe stata decisa in seguito ad un ritrovamento avvenuto casualmente da parte di due beduini. Questi ultimi si sarebbero imbattuti in una tomba, decidendo successivamente di penetrare al suo interno. Una volta entrati furono colti da malore, tanto da essere ricoverati. Interrogati su quanto accaduto, i due malcapitati riferirono di aver visto colui che definirono come il “Dio Visitatore“. Da quel momento Russia ed Egitto agirono in grande segreto, in modo che nulla potesse trapelare, cercando di non far giungere alcuna notizia ai servizi segreti americani. Ivanovich ha continuato affermando che i documenti in suo possesso confermerebbero come la tomba fosse assai ricca di artefatti. Si parlerebbe, infatti, di 15 casse contenenti reperti, di 1 sarcofago realizzato in pietra, di diversi geroglifici e, sopratutto, di un corpo solo parzialmente mummificato.
Uno scienziato partecipante alla spedizione avrebbe anche indicato nelle pareti della tomba la presenza di una “forza repulsiva”, alla quale non era possibile trovare nessuna giustificazione di carattere scientifico. I crittologi, nel loro rapporto finale, avrebbero individuato una profezia, che parlerebbe del ritorno di misteriosi “dei alati”. Ma quello che ha sorpreso di più è stata sicuramente la mummia, alta più di due metri e, pertanto, assolutamente al di fuori di quella che era la statura media degli egiziani in quel periodo.
Per quanto riguarda le successive analisi al carbonio 14, è risultato come il corpo avesse un’età di circa 12 mila anni. La stessa mitologia egizia parla di una divinità arrivata dalle stelle, che avrebbe fornito agli uomini la conoscenza e la saggezza. Il video sarebbe arrivato a Sci-Fi attraverso l’interessamento della mafia russa e proverrebbe direttamente dagli archivi del KGB.

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