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Russia: mistero attorno alla morte di Aleksej Devocenko, attore ostile al Governo Putin

Un’altra morte avvolta nel mistero in Russia. Si tratta dell’attore Aleksej Devocenko, noto anche per essere un fiero oppositore del Premier Vladimir Putin.

L’artista è stato trovato morto dalla Polizia, che ha dichiarato che Devocenko fosse ubriaco ed è morto per un attacco cardiaco. Nulla di strano fin qui, ma il suo cadavere è stato ritrovato in un lago di sangue e con numerose ferite quanto meno sospette. Divergenti le versioni anche sul ritrovamento, con alcuni agenti che affermano di aver scoperto il corpo dell’attore all’interno della sua abitazione, un appartamento situato nella periferia a nord di Mosca, ma un giornale ha invece rivelato che il corpo sarebbe stato rinvenuto al di fuori della casa da un amico, nella serata di mercoledì.
Secondo la versione degli inquirenti, il corpo non presentava “alcun segno di violenza” e la causa della morte sarebbe da  attribuire ad un arresto cardio-circolatorio. L’infarto, però, non spiegherebbe come mai il corpo dell’attore riportasse ferite alle ginocchia, al corpo e alla testa, dalle quali è fuoriuscito molto sangue. Gli investigatori hanno fornito una spiegazione alle ferite sospette: Devocenko si sarebbe tagliato distruggendo una vetrina di casa sua poiché era ubriaco. All’interno dell’appartamento, poi, sono state ritrovati numerosi cocci di bottiglie rotte, inoltre le telecamere di sicurezza posizionate in strada avrebbero ripreso per ben due volte l’attore che usciva dalla propria casa per recarsi a comprare alcolici, la seconda volta addirittura senza neppure una maglietta con una temperatura esterna di poco superiore allo zero.

La spiegazione fornita dagli Agenti, tuttavia, non ha convinto del tutto gli scettici. Restano forti i dubbi intorno a questa morte, che si può definire misteriosa, come altre che hanno riguardato alcuni oppositori, Anna Politkovskaj il caso più famoso, per una lista che, dagli anni 90′ (dati IFJ International Federation of Journalists) stimerebbe in 300 i giornalisti morti o scomparsi in circostanze oscure.

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