Cronaca

Tragedia dell’Hotel Rigopiano: le 29 vittime non sono morte di ipotermia

Dopo giorni di polemiche circa i presunti ritardi nei soccorsi e nelle operazioni di salvataggio di coloro che erano rimasti intrappolati fra le rovine a seguito della valanga di neve, da ambienti giudiziari si apprende che la morte delle 29 persone che si trovavano nell’Hotel Rigopiano lo scorso 18 gennaio è avvenuta sul colpo e non a causa di sopraggiunta ipotermia. L’indiscrezione, seppure ancora non confermata, potrebbe così dare una svolta alle indagini e fare luce sulle reali cause del decesso del personale e degli ospiti del resort di Farindola (Pescara), alle pendici del Gran Sasso.

Le morti sopraggiunte per schiacciamento e traumi
Come è noto, i risultati ufficiali delle autopsie saranno consegnati entro i prossimi 60 giorni ma, dai primi esami effettuati dai medici legali, comincerebbe ad essere evidente che nessun decesso è stato causato dall’ipotermia, ma da schiacciamento, asfissia e altri traumi dovuti al tremendo impatto della valanga sulla struttura. Insomma, fatta eccezione per i superstiti (tratti comunque in salvo dai soccorritori nelle ore successive all’incidente), nessuno degli altri ospiti dell’Hotel è sopravvissuto a lungo: questa ipotesi farebbe crollare, di fatto, la tesi che una migliore e più tempestiva gestione dei soccorsi avrebbe potuto salvare delle vite umane.

Le testimonianze dei soccorritori
Questi “rumors” sembrano dunque sconfessare quanto affermato nei giorni scorsi da Domenico Angelucci, medico legale di parte che ipotizzava fosse stato l’assideramento a causare il decesso di Alessandro Giancaterino e Gabriele D’Angelo, rispettivamente maître e cameriere in servizio presso il resort. A corroborare le fonti giudiziarie sono inoltre i resoconti dei soccorritori che parlano di cadaveri sfigurati e trascinati per diversi metri dalla “forza inaudita della valanga” che li ha colti di sorpresa: anche per questo motivo, al fine di appurare con chiarezza tali aspetti, le perizie ufficiali potrebbero essere consegnate oltre i tempi tecnici stabiliti.

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