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USA, sparatoria all’aeroporto di Oklahoma City

PAURA ALL’AEROPORTO DI OKLAHOMA CITY – Due morti e, soprattutto, il ritorno della fobia legata al terrorismo, non solo di matrice islamica: è questo il provvisorio bilancio di una sparatoria che, nelle ultime ore, ha scatenato letteralmente il caos presso l’aeroporto Will Rogers World di Oklahoma City, nello stato di Oklahoma.

Stando alle prime ricostruzioni fornite dalle forze dell’ordine locali, le vittime sarebbero un dipendente aeroportuale dello scalo e lo stesso esecutore materiale dell’assassinio. Tuttavia, non è ancora ben chiara la dinamica dei fatti ma, nel frattempo, la polizia ha deciso di adottare tutte le misure precauzionali previste in questi casi: sono stati infatti invitati tutti i passeggeri presenti a mettersi al riparo, mentre agli altri è stato consigliato di evitare lo scalo; infine, sono stati inoltre sospesi per alcune ore tutti i voli in partenza dal Will Rogers World fino a quando non sarà fatta piena luce sull’incidente che, comunque, dovrebbe essere circoscritto a un episodio isolato.

ANCORA IGNOTO IL MOVENTE – Secondo le testimonianze di alcuni presenti, la sparatoria ha avuto luogo in uno dei parcheggi antistanti lo scalo aeroportuale. In un primo momento aveva cominciato a circolare l’indiscrezione che la vittima fosse l’uomo armato: “rumors” prontamente smentiti quando è emerso che la vittima era invece Michael Winchester, un dipendente 52enne della Southwest Airlines e padre di un noto giocatore di football americano che milita nei Kansas City Chiefs.

In seguito è stato Paco Balderrama, il capo della polizia di Oklahoma City, a spiegare in un tweet che l’altra vittima accertata era l’assassino: il suo cadavere è stato infatti rinvenuto a distanza di qualche ora nella sua macchina, dove si è suicidato con un colpo di pistola alla testa. Al momento non è però stata fornita l’identità dell’uomo e non è ancora chiaro agli inquirenti il movente che lo ha portato a compiere questo folle gesto.