Musica

Addio a Battiato, maestro della musica non convenzionale

Franco Battiato ci lascia a 76 anni. Il maestro della musica italiana, difficilmente inquadrabile in un solo genere e autore di alcuni capolavori indimenticabili come “Centro di gravità permanente” e “La cura”, si è spento nella notte nella sua casa in provincia di Catania. A dare l’annuncio questa mattina hanno provveduto i suoi familiari.

Una lunga ed eclettica carriera

Cinquant’anni: tanto è durata la sua carriera, iniziata ufficialmente nel 1981 con il suo primo album “La voce del padrone”, frutto di un contratto discografico propiziato grazie alla sua amicizia con Giorgio Gaber (conosciuto nel lontano 1967 grazie alla sua prima apparizione televisiva), ma che poi ha dato avvio ad un percorso professionale ed artistico fulminante, che in oltre mezzo secolo ha fatto di tutto per non restare imbrigliato in nessuna etichetta di genere.

Ciò che contraddistingue la lunga carriera di Franco Battiato, infatti, è proprio l’aver spaziato fra tanti generi diversi, esplorando ogni volta quella che reputava la forma migliore per dare voce ai suoi pensieri. A partire dagli anni Settanta in poi ha abituato i suoi ascoltatori al pop con “L’era del cinghiale bianco”, ma anche alle ballate più intime, e per questo scritte e cantate nel suo dialetto siciliano, come accade con “Stranizza d’amuri”.

A partire agli anni Ottanta inizia la fase della sua musica che lo porta alla grande notorietà. Proprio di questi anni sono alcuni dei suoi successi più cantati come “I treni di Tozeur”, “La stagione dell’amore” e “Voglio vederti danzare”. Ma è dei primi anni Novanta la realizzazione del testo che, forse più di ogni altro, lo renderà un autore eclettico e imprevedibile: quel “La cura” che mescola pop e filosofia, citazioni colte e introspezione, il tutto accompagnato da un motivetto orecchiabile che spiazza l’ascoltatore.

La malattia e i funerali

Grande la commozione che ha suscitato la notizia della sua morte, avvenuta dopo una lunga malattia che lo aveva tenuto lontano dalle scene e dal suo amato pubblico e vissuta con grande dignità e discrezione, elementi che hanno caratterizzato tutta la sua esistenza. Per decisione della famiglia e nel rispetto di quelle che sembrano essere le sue ultime volontà, i funerali saranno celebrati in forma privata a Milo, in provincia di Catania, dove si era ritirato negli ultimi anni.