Scienze e Tech

Allergie alimentari: aumentano nei bambini, ma le mense scolastiche non sono preparate

Un dato in crescita che fa preoccupare.

L’Italia è stata oggetto di una attenta ricerca dal punto di vista sanitario e la ricerca non ha fatto altro che mettere in risalto un problema noto ad ognuno di noi, ma spesso sottovalutato in quanto ad entità.
Dall’indagine, infatti, emerge come i bambini nel Belpaese che soffrono di allergie alimentari siano in continuo aumento e tale dato è stato reso pubblico grazie ad uno studio condotto da Europrevall, istituto di ricerca di fama internazionale, che si è avvalso nella sua ricerca dell’Ospedale Pediatrico “Bambino Gesù” di Roma.
I  che sono emersi sono molto preoccupanti in quanto, nella fascia che parte dalla nascita fino ai tre anni d’età, i bambini che soffrono di allergie alimentari sarebbero due/tre su cento.
In età scolare, il dato rimane pressochè invariato, si parla di 1-3 su 100, mentre il valore tende, secondo lo studio, a diminuire in età adolescenziale con una stima di un caso su cento. Gli adulti non sono stati presi in considerazione in questa ricerca, lasciando spazio solo ai bimbi ed ai giovani.
Risultati allarmanti se si pensa che si tratta di 50 mila casi nel solo Lazio e di 20 mila se si restringe l’analisi alla sola capitale
Senza contare che lo studio non tiene conto delle  intolleranze alimentari, visto che si tratta di un problema ben differente. In quest’ultimo caso, infatti, parliamo di problematiche attinenti al  metabolismo ed alle sue attività, quando si
si parla di allergie alimentari, invece, ci riferiamo ad un problema del sistema immunitario.

Dall’Italia all’Europa.

Europrevall ha effettuato in passato lo stesso test anche sul resto del territorio europeo: e seppur in Italia si registri una percentuale importante, non è che le cose vadano meglio nel resto del vecchio continente.
Ad esempio, in Olanda, Gran Bretagna e Polonia si registra il maggior numero di bambini intolleranti al latte, con una percentuale prossima ad un caso su 200 di piccoli pazienti che non possiedono gli anticorpi  il latte di mucca (IgE)

Italia, le scuole e le mancate normative.

Nella maggior parte dei paesi europei e mondiali, questo problema viene affrontato sempre più con un grande livello d’attenzione.
Nelle mense scolastiche delle Nazioni più attente a questa situazione, ad esempio,  vengono evitati tutti quei prodotti che potrebbero contenere gli elementi che provocano l’allergia ai piccini  e soprattutto si tende maggiormente ad affrontare il problema singolo, forti di protocolli collaudati ed efficaci
In Italia invece si registra ancora un vuoto legislativo e, come segnalano gli esperti del Bambino Gesù , spesso, le mense sono carenti di quei controlli, farmaci e specifiche procedure che, invece, sarebbero necessari per far fronte alle situazioni più importanti. Di conseguenza, i genitori si trovano in una situazione abbastanza complicata, in quanto non sono sicuri del fatto che il proprio figlio possa frequentare quella mensa, ed allo stesso tempo hanno delle difficoltà nel trovare mense che siano attrezzate a gestire situazioni di allergia delicate e che necessitano della dovuta attenzione

Le diete non utili nelle mense scolastiche.

E il problema, rilevano ancora gli interpellati dal Banbin Gesù, non trova risposta dall’adozione, in alcune mense, di “diete speciali” ma sempre con una base standard.
Ogni bambino, così come ogni adulto, che soffrono di allergie ed intolleranze alimentari, presenta un problema proprio, che risulta essere differente da caso a caso.
I piccini che si recano nelle mense scolastiche, invece, nella migliore delle ipotesi  vengono sottoposti ad un tipo di dieta universale, ovvero che tende ad essere priva delle sostanze più comuni, ma che non affronta la specificità del soggetto.
Il problema consiste nel fatto che, comportandosi in questo modo, si impedisce ai bambini di poter assimilare tutte le varie sostanze utili per la nutrizione ed allo stesso tempo si corre il rischio di far loro assimilare la sostanza alla quale sono allergici. Si pensi agli stessi celiaci, allergia che, in realtà, si manifesta differentemente per ogni soggetto, rendendo necessario l’utilizzo di una dieta ad hoc per chi ne soffre.
Invece, anche quando si ha conoscenza del problema, spesso, nelle mense si tende a gestire in maniera globale  i vari casi di allergie, affrontandole in maniera indifferenziata, senza un giusto approfondimento e conoscenza del disturbo. Conoscenza del disturbo che, preliminarmente, dovrebbe avvenire grazie alla consulenza di un allergologo o di un bravo pediatra e che dovrebbe portare al rilascio di un apposito certificato di esenzione.

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