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Alta tensione a Roma: è caccia a due terroristi

Stato di allerta e attenzione massima anche in Italia dove, nonostante non si siano verificati fortunatamente episodi terroristici riconducibili alla frangia islamica, si è ben consci del pericolo che si potrebbe correre, vista anche la grande mole di immigrati (talvolta anche clandestinamente), che quotidianamente affolla le nostre coste.

Il pericolo ad ora è avvertito in maniera abbastanza netta specialmente a Roma, sede della Santa Sede, che potrebbe essere uno dei bersagli indicati dall’Isis; è proprio nella Capitale che in questi giorni è partita la caccia a due terroristi di cui ad ora non si conosce ancora il nome, ma è stato tracciato, grazie alle segnalazioni di chi li ha incrociati o visti, un loro identikit ben preciso che è stato diffuso per agevolarne le ricerche.

I due uomini, presumibilmente libici, si sarebbero traditi da soli, cercando di reperire armi e giubbotti antiproiettile dapprima sul mercato nero, poi in un’armeria della città, dove hanno chiesto informazioni anche su altri prodotti, tra cui un visore notturno: da lì sono partite subito le ricerche sui due sospettati, ed è stato tracciato un identikit dei due uomini, uno alto circa 1.72 e con i capelli corti intorno ai trent’anni, mentre l’altro ha dei capelli lunghi e scuri con delle treccine e sarebbe leggermente più alto, intorno all’1.80-1.85 e di circa 7-8 anni più giovane.

La zona dove sono condensate le maggiori ricerche è tra l’Esquilino e il Pigneto, con i carabinieri che, diramando il comunicato stampa, hanno precisato che si tratta di un ipotesi, collegabile al terrorismo internazionale, ma non ancora comprovata. Indicazioni anche sulle modalità in caso di incontro con i terroristi, che andrebbero fermati con tutte le precauzioni nel caso e portati in caserma, non prima però di essere perquisiti sul posto.

Sono tante comunque, più di cinquanta, le facce ed i nomi su cui l’intelligence italiana sta facendo un accurato lavoro di monitoraggio, insieme alla Polizia Postale, che sta perquisendo la rete, fonte purtroppo del diffondersi della propaganda islamica che, sicuramente, ha aiutato e non poco lo spargersi a macchia d’olio ed in tutto il mondo l’ideologia estremista.

 

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