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Argentina: 48 condanne al processo per i crimini contro i prigionieri politici

Tra il 1976 ed il 1983 in Argentina vigeva la dittatura e il Paese sudamericano venne insanguinato da una serie orrenda di crimini, con un totale di 789 vittime.

Cinque anni fa per questi crimini si era aperto un processo che ha visto alla sbarra 54 imputati, e si è concluso con 48 condanne e 6 assoluzioni. Per 29 dei condannati la pena comminata è quella dell’ergastolo, mentre altri 19 sono stati condannati a pene detentive di minore durata.

Nella scuola tecnica della marina argentina, Esma, sita a Buenos Aires, nel corso di quegli anni furono rinchiusi circa 5000 prigionieri politici e per la stragrande maggioranza di essi fu solo il preludio per la morte o la scomparsa. Nel corso del processo sono stati analizzati torture e omicidi, come quelli che avvenivano durante i “voli della morte”, come erano chiamati i voli durante i quali i prigionieri politici venivano gettati in mare da bordo degli aerei.

Una delle vittime, Esther Carega, attivista popolare e dottoressa, era amica di Papa Francesco, e venne arrestata dal regime militare argentino a causa della denuncia di scomparsa della figlia sedicenne, Ana Maria. Tra i condannati alla pena dell’ergastolo ci sono anche Alejandro Domingo D’Agostino e Mario Daniel Arrù, i due piloti che conducevano l’aereo sul quale trovò la morte Esther Carega, insieme a altre 11 persone, e il 67enne Alfredo Astiz, noto all’epoca dei fatti come l’angelo della morte. Astiz operava come agente sotto copertura a favore del regime e si infiltrava tra gli attivisti dei vari gruppi come ad esempio quello delle madri dei desparecidos, le “Madri di Plaza de Mayo”. Alla lettura della sentenza di condanna è scattato un lungo applauso da parte dei familiari delle vittime presenti in aula.