Cronaca

Hotel Rigopiano: doveva essere evacuato 48 ore prima del disastro

Furono 29 i morti in seguito alla valanga che si abbatté sull’hotel Rigopiano lo scorso 18 gennaio, ma col passare dei mesi, alla luce delle indagini a tutto campo avviate dalla procura di Pescara, è venuta fuori un’altra triste verità.

La colpa non fu solo della valanga, ma anche e soprattutto della superficialità con cui fu gestita l’emergenza meteo che colpì l’Abruzzo in quei giorni. Sono i periti della procura di Pescara, infatti, che senza esitazioni affermano che l’hotel avrebbe dovuto evacuare tutti gli ospiti e il personale di servizio già dal pomeriggio del 16, momento in cui fu diramato l’avviso di allerta meteo che confermava le nevicate abbondanti con il conseguente rischio di valanghe.

Oggi sappiamo che i principali responsabili che non vollero prendere in considerazione le richieste di aiuto che giungevano dall’hotel, e che sottovalutarono la pericolosità della situazione, sono ben 23, che risultano indagati. Tra questi sarà interrogato anche il Presidente della provincia di Pescara ed il sindaco di Farindola, ma le conclusioni dei periti non finiscono qui.

Si è infatti appurato anche che è stato effettuato un abuso edilizio in merito ai lavori di ampliamento dell’hotel; tutto questo in un quadro generale di mancanza di responsabilità e di interventi di prevenzione per affrontare l’emergenza delle valanghe. La mattina del 18, inoltre, si registrarono anche alcune scosse di terremoto, ma i tecnici escludono che questo fu la causa scatenante della slavina. La valanga si sarebbe abbattuta e l’hotel sarebbe stato travolto comunque. Sarebbe stato sufficiente abbandonare l’area in tempo.