AttualitàItalia

Cassazione: niente alimenti se l’ex moglie convive

Giunge dalla Cassazione una sentenza che rappresenta una vera e propria novità in merito all‘assegno di mantenimento e che è destinata ad avere importanti  ripercussioni future.

Infatti, da Roma, è arrivata la notizia che indica come il marito non sia più obbligato a pagare gli alimenti alla moglie nel caso in cui quest’ultima possa contare sull’appoggio di una nuova famiglia. Già nel 2011 la stessa Corte di Cassazione aveva voluto far luce su un problema che interessa moltissimi Italiani, quello degli assegni di mantenimento. Ora è tornata sull’argomento per fare più chiarezza in merito. In particolare, quando uno dei due ex coniugi (in base a diverse statistiche, a versare l’assegno di mantenimento è nella larga maggioranza dei casi l’ex marito) sia riuscito a rifarsi una famiglia, il diritto ad essere mantenuti “decade”. Questo anche se il rapporto con il nuovo compagno è limitato ad una “convivenza di fatto”.

Era stata la “sentenza 17195 del 2011” a sentenziare che il subentro di una nuova famiglia di fatto avrebbe fatto “cadere” il bisogno di godere dell’assegno di mantenimento. Veniva specificato, però, che la nuova famiglia di fatto, visto che si trattava di qualcosa di “temporaneo”, non poteva portare ad una sospensione definitiva dell’assegno, e non potendo neppure entrare in vigore in modo automatico. Ora, attraverso la “sentenza 6855 del 3 Aprile 2015”, è stata riconosciuta una valenza ancora maggiore alla famiglia di fatto rispetto a quanto indicato in precedenza.
In particolare, la “Prima sezione civile della Cassazione“, indica come la famiglia di fatto non sia soltanto una convivenza essendo, in realtà, una “famiglia”. Questo comporta valori come la stretta solidarietà, l’arricchimento e la crescita delle reciproche personalità. Inoltre, viene riconosciuta una grande importanza anche nell’educazione e nell’istruzione dei figli.
Per tale motivo, il parametro da sempre utilizzato, quello dell’adeguatezza dei mezzi rispetto a quanto veniva garantito nel corso del rapporto matrimoniale, è destinato a venire meno quando ci si trova di fronte all’esistenza di quella che può essere indicata come una vera e propria famiglia, sebbene si tratti di una famiglia di fatto. È importante, però, che tale famiglia di fatto risulti stabile, ossia che i due conviventi abbiano preso la decisione di realizzare un “progetto” di vita assieme.

La Cassazione ha indicato come non deve essere dimenticato che un genitore ha gli stessi obblighi e i medesimi diritti verso i figli sia che si trovi all’interno di un rapporto vincolato del matrimonio che in un rapporto esterno allo stesso matrimonio. Questo porta a considerare che, nel caso in cui un ex coniuge che ha sempre percepito gli assegni di mantenimento è riuscito a ricostruirsi una vita (anche senza un nuovo matrimonio), questo fatto potrà essere visto come un segnale di nuova stabilità. Pertanto, con queste premesse, la decadenza dell’assegno familiare rappresenta un “effetto collaterale”, seppure risulti clamoroso in base a quanto accaduto fino ad oggi in Italia. Si tratta di un altro caso che finisce per rendere ancora più importante la famiglia di fatto che, negli ultimi anni, è stata presa in considerazione con sempre maggiore attenzione.
Tale sentenza è destinata a ricadere anche sul mondo delle pensioni, in particolare per le cosiddette pensioni di reversibilità. Il coniuge che viene a trovarsi all’interno di una nuova famiglia di fatto, potrebbe non essere più nella condizione di venire considerato, da questo punto di vista, come vedovo o vedova. Si tratta di una questione che dovrà necessariamente essere affrontata nei prossimi mesi per evitare che, in futuro, possano nascere problemi rappresentati dalla diverse interpretazioni dei giudici.

Leave a Response