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Cento milioni per il rilascio di Foley. L'integralismo che usa i rapimenti come business

James Foley è morto, decapitato dai miliziani integralisti dell’ISIS. Il giornalista statunitense è stato giustiziato in quanto il governo degli USA aveva deciso di non pagare la somma richiesta dai terroristi per la liberazione della vittima

L’ISIS aveva chiesto 100 milioni di dollari per risparmiare la vita del reporter e rilasciarlo. Di fronte al rifiuto categorico americano, i terroristi lo hanno decapitato. L’ammontare esatto della somma è stata confermato da Phil Balboni, editor della testata per cui lavorava Foley, il ‘Global Post’.
La tragica morte del reporter ha portato alla nascita di una violenta polemica negli Stati Uniti: l’ISIS ha infatti al momento nelle sue mani altri tre cittadini americani.
L’amministrazione Obama, come quelle che la hanno preceduta, si è sempre dimostrata contraria al pagamento di un riscatto in quanto, secondo i vertici della Casa Bianca e del Pentagono, in questa maniera finanzierebbe il terrorismo, rendendo i rapimenti di cittadini occidentali un vero e proprio business.
Michael Foley, fratello della vittima, ha dichiarato che altre nazioni della NATO agiscono diversamente, pagando i riscatti o quantomeno acconsentendo a scambi di prigionieri per salvare la vita dei loro concittadini.

Negli ambienti della politica si sa che gli alleati europei degli USA infatti cedono ai sequestratori, anche se nessuno lo ammette in via ufficiale. In ogni caso, per le organizzazioni terroristiche catturare ostaggi occidentali per richiedere un riscatto è una delle maggiori fonti di introiti. Al Qaida in particolare ha incassato 125 milioni di dollari nell’ultimo quinquennio, di cui oltre la metà (66 milioni) nel corso del 2013.
Nel 2000 il riscatto medio richiesto per un ostaggio era pari a 200 mila dollari, oggi non si va mai al di sotto di una dozzina di milioni.
Oltre ai tre Statunitensi, nelle mani dell’ISIS ci sono anche alcuni Britannici: Londra, come Washington, non paga riscatti ai terroristi.
Di conseguenza, per uno Statunitense o un britannico che vengano catturati le possibilità di sopravvivenza sono infinitesimali.
Pochissimi sono riusciti ad evadere: tra questi David Rohde, vincitore di un premio Pulitzer.

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